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La “Rende Servizi” nel mirino dei commissari prefettizi

La società in house costa annualmente 3 milioni e 800.000 e conta sull’apporto complessivo di circa 170 dipendenti

La «Rende Servizi costa un occhio ma non dà buoni risultati. Occorre rivedere la convenzione sottoscritta con il Comune. I servizi offerti sono frammentati e costosi»: parole dei tre commissari prefettizi, Giuffrè Correale ed Albertini, che hanno deciso di approfondire anche quel che accade con l’unica società in house del Comune.
La “municipalizzata” è certamente - ed al contempo - forza e debolezza dell’ente. Si ha la netta sensazione che abbia evidenti difficoltà di stare sul mercato e che, per molti versi, subisca forse l’ingerenza impropria, nell’esercizio della sua attività, dei consiglieri comunali. Sarà dunque rivista la convenzione. In attesa allora di una riflessione pubblica sullo stato della “Rende servizi”, si potrebbe verificare se le risorse umane e materiali siano sufficienti per le funzioni che essa è chiamata svolgere. Senza questa società si bloccherebbe l’erogazione di sevizi fondamentali per i cittadini? Il permanere di determinate oscurità nella sua gestione rendono preoccupante il suo futuro, ad ogni modo. Ad oggi sono 170 i dipendenti della partecipata che hanno come mansione quotidiana, in accordo con il Comune, quella di curare il giardinaggio pubblico, la manutenzione degli immobili, la pubblica illuminazione, lo spazzamento ma non la raccolta dei rifiuti e, da qualche anno, anche l’accompagnamento degli studenti con gli autobus comunali. Tra i dipendenti della partecipata comunale anche alcuni ausiliari del traffico, a supporto della polizia municipale. Ed alcuni impiegati nei musei cittadini.

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