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Cosenza e la mafia africana. I pusher si ritrovavano al Rialzo

Spesso il rifornimento della marijuana avveniva davanti al luogo di culto nell’area del Rialzo in viale Parco Giacomo Mancini

Si davano appuntamento nell’area del Rialzo dell’ex ferrovia in viale parco Giacomo Mancini. La circostanza emerge con una certa evidenza dalle intercettazioni dell’indagine che ha smantellato il gruppo di spacciatori d’origine africana operante in città da più di quattro anni. L’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri del Comando provinciale, diretti dal colonnello Agatino Saverio Spoto, e dai militari dell’Arma della Compagnia Bruzia, diretti dal maggiore Antonio Quarta, è arrivata a conclusione l’altro ieri mattina con la notifica di diciannove misure cautelari.
In più di un’occasione i pusher si davano appuntamento per scambiare «la roba verde», davanti alla moschea che si trova in zona Rialzo. Il luogo appartato, lontano da occhi indiscreti, era una garanzia di sicurezza per far rifornimento di dosi da spacciare nell’area delle autolinee in piazza delle Province o nel parco Grazia Deledda in via Giulia. In altre occasioni, gli investigatori hanno anche documentato scambi davanti ai negozi delle autolinee. In un filmato viene ripresa la scena che vede arrivare il vertice dell’organizzazione, Obinna Kinsley Nwigwe. Dalla sequenza dei fotogrammi si vede l’uomo saluta i compari prima d’aprire uno zainetto per far cadere a terra varie buste contenenti marijuana. Buste, che saranno poi recuperate dai vari pusher. Era tutto calcolato, insomma.

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