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Cosenza, allarme Aned: epidemia dializzati. Rizzo: «L’Asp con posti-rene saturi»

Il vicepresidente nazionale dell’associazione Scaramozzino: malati in aumento

La vita oltre il buio. Un sorriso che non può essere guarigione ma che in certi casi può essere utile a nutrire la speranza di poter vivere ugualmente una vita normale. Ma non è facile perché ci sono malattie croniche che richiedono terapie costanti e in Calabria persino il diritto alle cure ordinarie è materia di confine tra l’emergenza e l’impossibilità. «Nella nostra regione, i pazienti in dialisi aumentano paurosamente. Al 30 giugno di quest’anno, dai dati rilevati dal Centro regionale trapianti calabrese (Crt), la prevalenza in dialisi consta di 822 pazienti per milione di abitanti contro i 684 del 2010. Cioè parliamo di un incremento di ben 138 dializzati per milione di abitanti. In sintesi una epidemia che nessuno finora ha curato e che, per questo, Aned invoca lo studio delle cause e gli opportuni interventi», è l’allarme del vicesegretario nazionale Aned, Pasquale Scaramozzino. «I dati, ineccepibili quanto inaccettabili, testimoniano quanto vacua sia stata finora la gestione della Prevenzione della Malattia Renale e la gestione del procurement organi a fini trapianto nelle 12 aree di anestesia e rianimazione di Hub e Spoke calabresi. Tutto ciò, si traduce in 7 milioni di euro di costi aggiuntivi a carico del disastrato sistema finanziario regionale per mancati interventi oltre agli incalcolabili danni fisici e morali dei dializzati».
Cure difficili, tra le dune di una sanità territoriale che vive nell’emergenza di medici e postazioni. Il direttore sanitario dell’Asp, Martino Rizzo, conferma le difficoltà che affrontano i dializzati nel Cosentino. «Non abbiamo più posti-rene nei nostri centri in tutta la provincia. Col nuovo atto aziendale è previsto un incremento che servirà anche a ridurre i costi a carico della sanità regionale e ad eliminare disagi a pazienti costretti ad affrontare trasferimenti per sottoporsi alla terapia. L’Asp, infatti, copre le spese di trasporto dei malati, anche se per il trasferimento si utilizza il mezzo proprio. Certo, sulla via dell’ampliamento previsto dalla riforma della nuova rete assistenziale incombe il macigno della carenza di personale sanitario. Mancano i nefrologi e nel centro di Rossano, ad esempio, sono previsti ben tre turni di cure al giorno. Nella maggior parte delle altre sedi abbiamo il doppio turno. I medici sono straordinari, garantiscono la dialisi nonostante organici ridotti da ferie e permessi. A Trebisacce, ad esempio, un solo medico assiste ben 40 pazienti, una storia da Libro cuore. Ha ragione l’Aned, l’emergenza nefrologica va affrontata al più presto».

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