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Autolinee, a Cosenza è necessario un posto di polizia h24

Il perimetro di piazza delle Provincie resta ad alto rischio

Bisognerebbe riavvolgere il nastro e far scorrere, a uno a uno, i fotogrammi delle tante emergenze emerse, negli ultimi anni, nell’area delle autolinee in piazza delle Provincie. Dallo spaccio alle violenze, dai furti al borseggio e talvolta anche alle estorsioni non s’è fatto economia di niente in quel perimetro nel cuore dell’area urbana. L’indagine, coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri della Compagnia bruzia – diretti dal maggiore Antonio Quarta – sullo spaccio della droga, in mano a un gruppo di africani, ha confermato ciò che molti, ormai, davano per scontato. Così, mentre l’inchiesta andava avanti, mentre gli inquirenti procedevano nella costruzione del teorema accusatorio con filmati, intercettazioni, pedinamenti e talvolta anche con arresti, nel perimetro che ospita il terminal dei bus in alcune settimane, più di altre, è andato in scena un vasto e inquietante campionario d’inciviltà. In molte occasioni polizia e carabinieri hanno dovuto intervenire per sedare risse, per soccorrere feriti e pendolari vittime di violenze e furti. In circa cinque anni s’è visto di tutto. In un’occasione anche un africano che ballava il “tip tap” sulle vetture in sosta (il video ha fatto il giro dei social: è, come si usa dire, diventato virale) . Questo per dire che l’indagine della Dda ha messo in luce, ha evidenziato, solo un lato della complessa questione. Per il momento è stata smantellata la piazza di spaccio, ma le domande inerenti la sicurezza sono lì, in in un angolo, che attendono – anche alla luce dell’indagine che s’è conclusa la scorsa settimana con la notifica di diciannove misure cautelari – d’essere analizzate. L’inchiesta della Dda, inoltre, ha riportato indietro l’orologio della Confail-Faisa, l’oganizzazione sindacale che da anni si ostina a denunciare «gli atti di vandalismo, lo spaccio di droga e le infinite violenze che si consumano nell’area dell’autostazione. In parte – sottolineano gli esponenti sindacali – per un certo periodo, sono stati presi dei provvedimenti con alcuni controlli e posti di blocco dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia di finanza. Purtroppo i risultati dopo un po’ di tempo sono risultati vani. Da anni chiediamo una postazione fissa di forze dell’ordine con un controllo “h24” della zona».

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