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Ospedale Cosenza, i Riformisti insistono: deve sorgere nell’area dell’Università

I “Principiani” sperano che i commissari prefettizi rivolgano attenzione a questo tema. La proposta è stata condivisa pure dal movimento “Attiva Rende”

Al di là della città unica. I riformisti, a Rende, cercano di indirizzare i processi decisionali, in assenza di una amministrazione comunale. E lo fanno anche attraverso la triade commissariale cui chiedono attenzioni rispetto ad alcune tematiche. «Anche per quanto riguarda l’ubicazione del nuovo ospedale della provincia di Cosenza, è da decenni che sosteniamo la necessità di tenere presente l’area in cui sorge l’Università della Calabria», hanno detto a gran voce quelli della Federazione Riformista.
I “Principiani” in verità non sono gli unici. Anche Attiva Rende, il movimento vicino alle posizioni di Mimmo Talarico si è espressa allo stesso modo. Ma, sinceramente, tutto l’arco politico rendese - sull’ospedale ad Arcavacata - ha trovato sintesi e comunione d’intenti. «Nel recente passato, la nostra battaglia ha avuto come obiettivo prioritario l’istituzione della facoltà di medicina all’Unical. Oggi, finalmente, esiste una facoltà di medicina. Siamo, pertanto, ancor di più convinti che il nuovo ospedale debba sorgere nell’area universitaria, per far sì che i dipartimenti ospedalieri possano funzionare come cliniche universitarie», il pensiero pubblico di Mariapia Galasso, Clelio Gelsomino e Fabio Liparoti rispettivamente segretario, presidente e vicesegretario della Fed.

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