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Rende, la Prociv può togliere i lucchetti alla nuova “casa” dell’Auser

Il prefetto Santi Giuffré ha illustrato agli attivisti le ragioni dell’impasse

Ieri pomeriggio ennesima dimostrazione pacifica e pubblica degli attivisti Auser. Dopo il sit-in dei giorni scorsi, a Rende la terza età non si arrende allo sfratto. Ci sono però due novità sostanziali. La prima è che proprio nel corso dell'ultima vibrante protesta è comparso il commissario Santi Giuffrè per chiarire, di persona, ogni singolo aspetto. E la seconda, legata all’intervento di Giuffrè, è che la “palla”, adesso, passa alla Protezione civile regionale per spiegare meglio i motivi che ostano al trasloco nella sede di piazza Matteotti. Luogo indicato, giustappunto, da Auser. Intanto, loro, gli anziani, continuano ad incontrarsi e presidiare quella che è stata da sempre la loro “casa”, in via Panagulis. «Ci siamo ritrovati per un’adunanza “deliziosa”», così è scritto su un cartoncino attaccato a un vetro della sede dell’“Università popolare della Libera età”.

I fatti sono noti, i locali che per anni li hanno accolti, offrendo un servizio unico per il territorio, non sono più disponibili. La scuola media che è accanto, la “Pierre de Coubertin”, ha bisogno degli spazi, quindi adesso c’è da trovare una soluzione. Gli attivisti dell’Auser, guidati dalla presidente del circolo Elena Hoo, avevano indicato, come soluzione ideale, un locale a due passi da quello adesso indisponibile, a piazza Matteotti. Ma anche lì, pare ci sia qualche intoppo che fino ad oggi non era ben chiaro. «È necessario che la Protezione civile regionale, con dichiarazione scritta, affermi l’agibilità dei locali di piazza Matteotti», ha precisato Giuffrè. Da qui ripartire. Tocca dunque alla Prociv. Una speranza tutt’altro che remota.

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