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Corigliano Rossano, morì per i postumi d’un pestaggio. Venerdì l’autopsia di Cosimo Costa

Per il decesso del commerciante è stato arrestato Salvatore Lagano. Il 49enne dopo le cure si era apparentemente ripreso

Si terrà nella giornata di venerdì prossimo l’autopsia sul corpo di Cosimo Costa 49 anni, il fruttivendolo di Corigliano morto nei giorni scorsi dopo essere finito in coma a seguito di un violento pestaggio.

L’uomo dopo giorni critici si era risvegliato dal coma e aveva iniziato una lenta riabilitazione in un centro specializzato. Sembrava essere avviato ad un recupero quando invece è avvenuto all’improvviso il decesso. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari ha quindi posto sotto sequestro la salma su cui sarà condotto l’esame autoptico. Bisogna chiarire alcuni elementi, come ad esempio confermare o meno se il reato per cui si sta indagando è tentato omicidio. Come si ricorderà il 9 giugno scorso Costa si è presentato al Pronto Soccorso dell’ospedale Compagna, con delle lesioni gravissime e diffuse in tutto il corpo.

L’uomo aveva riferito ai sanitari di che erano state causate da una caduta accidentale, ma la versione fornita non era compatibile con le ferite e non aveva convinto ne i sanitari e ne gli investigatori che, ritenendo poco credibile la ricostruzione dell’accaduto, si sono messi subito al lavoro per cercare di scoprire quello che si nascondeva dietro a quella vicenda. Nei giorni successivi le sue condizioni son peggiorate al punto che il commerciante è entrato in coma ed è stato ricoverato, in prognosi riservata, presso il Reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cosenza, dove ha lottato per oltre un mese tra la vita e la morte.

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