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Violenze giovanili a Corigliano Rossano, la logica del “branco” e l’analisi dell’esperto

Ci si interroga e ci si confronta sui recenti episodi di violenza che si sono registrati in città. Sia sui fatti che hanno visto vittime alcune ragazze di episodi di violenza sessuale, sia delle risse tra giovani e giovanissimi con calci e pugni sferrati in mezzo alla strada, come nell’ultimo caso che ha visto coinvolti due fratelli, una ragazza di 18 anni e l’altro minorenne, di nazionalità nordafricana, picchiati da un gruppo di ragazzi del posto dopo che una banale lita è degenerata in uno scontro fisico. Il tutto è avvenuto nella zona di piazza Salotto, cuore centrale dell’aggregazione giovanile allo scalo di Corigliano. Ad essere preso di mira è stato primo il più piccolo, pare colpito da calci e pugni, e dopo è toccato alla sorella, giunta in suo soccorso per cercare di capire cosa fosse successo. La ragazza ha anche rifiutato si farsi medicare le ferite lacero contuse che si era procurata alle braccia. Ora si indaga per ricostruire le violenze in territorio costantemente monitorato dalle forze dell’ordine.
Su quanto sta accadendo abbiamo raccolto le parole di Antonio Gioiello, presidente di Mondiversi di Corigliano, in campo da sempre per la promozione di una cultura dell’antiviolenza e autore anche del testo “Il Femminicidio in Italia”, dato alle stampe proproprio quest’anno: «Gli episodi di violenza tra adolescenti e giovanissimi che si stanno verificando anche nella nostra città vanno tenuti nella dovuta considerazione. Sono fatti gravi e pericolosi che non possono essere sottovalutati».

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