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Corigliano Rossano, sparatoria nel circolo: riconosciuta la seminfermità mentale di Natalino Pirro

Quando l'uomo sparò era incapace di intendere e volere

Natalino Pirro, 47 anni di Corigliano, era in stato di semi infermità mentale quando armato di fucile entrò nel circolo ricreativo sparando all’impazzata e ferendo due persone. È questo l’esito della perizia condotta sull’uomo, accusato di tentato omicidio e difeso dall’avvocato Franco Oranges, che dopo il giudizio immediato aveva chiesto e ottenuto di poter essere giudicato con rito abbreviato condizionato, appunto, ad una perizia psichiatrica.
Pirro è stato rinviato a giudizio anche in un altro procedimento, per il reato di minacce, nei confronti del titolale del circolo in cui è avvenuta la sparatoria, Pasquale Coppola, rappresentato dall’avvocato Massimo Ruffo.
Per quanto riguarda il processo per tentato omicidio, come si ricorderà Pirro era finito a giudizio assieme alla compagna bulgara Larisa Parvanova a sua volta accusata di concorso in omicidio che lo scorso mese di aprile ha patteggiato la pena a 3 anni e 8 mesi.
Alla base della sparatoria sarebbe stato quello della gelosia. Pirro infatti pare volesse farla pagare al titolare del circolo e a uno dei feriti, fra loro cugini, per qualche sguardo di troppo che secondo lui avrebbero rivolto alla compagna.

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