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Paola, furto Dae e aggressione: sanità locale sott’attacco

Medico picchiato in ospedale e defibrillatore rubato

Nei piccoli ospedali territoriali non ci sarà magari una sanità di eccellenza, perché anche se le risorse umane non mancano sussiste una cronica carenza di mezzi. Ma può nascere una buona sanità che può funzionare con l’aiuto dei cittadini. Due episodi incresciosi hanno caratterizzato le cronache locali in questa ultima settimana: l’aggressione al medico del pronto soccorso e il furto di un defibrillatore nella Palestra Comunale. Episodi distinti che in ogni caso rappresentano la faccia di una stessa medaglia: ci troviamo di fronte a una società “malata”. Tutto questo mentre un bambino di solo un mese veniva salvato grazie alla prontezza del personale medico del pronto soccorso e ai rianimatori del nosocomio. E non è il solo caso di interventi salvavita nelle postazioni di emergenza dello spoke Paola-Cetraro.
Se l'aggressione al medico è stata stigmatizzata da sindacati e amministrazione comunale – nel merito il 24enne autore dell’increscioso episodio di violenza è stato denunciato – non passa inosservato il furto del defibrillatore. «Un atto scellerato che priva la nostra città di un presidio di sicurezza utile a salvare una vita in caso di arresto cardiaco». Sono le parole di Antonello Rossi presidente dell'associazione “Gli amici del cuore”. Il Dae non è uno strumento da poter detenere senza essere denunciato alla Co del 118.

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