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Pizzaiolo cosentino arrestato dopo 28 anni per l’omicidio della ex, al via il processo. Contestata una nuova aggravante

Sergonia Danha

Si è aperto stamani davanti alla Corte di Assise di Imperia un processo che potrebbe risolvere un cold case che nel 1995 scosse la Svezia. Imputato è Salvatore Aldobrandi, 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza) ma residente a Sanremo (Imperia), arrestato a giugno su ordine del gip di Imperia perché sospettato di aver ucciso in Svezia nel 1995 Sargonia Dankha, 21 anni, di origini irachene, naturalizzata svedese, sparita nel nulla da Linköping nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995. L’uomo, che dopo avere vissuto in Svezia era tornato in Italia e si era rifatto una famiglia, è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e di soppressione di cadavere.

I pm Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi hanno aggiunto una terza aggravante, quella della recidiva specifica infraquinquennale, dovuta a due condanne di Aldobrandi per violenza sessuale e maltrattamenti. «Quello della recidiva - ha affermato Gobbi - è un aspetto tecnico che deriva dal fatto che in Svezia Aldobrandi risulta aver commesso atti di maltrattamento e di violenza sessuale prima dei fatti per cui oggi è a processo». La procura aveva chiesto di eseguire nuovi accertamenti sulle tracce ematiche trovate nell’abitazione dell’imputato. «Sulle tracce ematiche trovate in casa dell’imputato abbiamo fatto un’ulteriore consulenza - ha affermato Marrali - naturalmente a distanza e solo sulle fotografie, ma si tratta di polizia giudiziaria estremamente specializzata. Quindi, hanno tratto degli argomenti molto importanti per quanto riguarda l’arma del delitto, la posizione della vittima e dell’aggressore. Dati che sicuramente servono a integrare e corroborare il nostro quadro accusatorio».

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