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'Ndrangheta, i casi di lupara bianca di Salvatore Di Cicco e Andrea Sacchetti: tre arresti nel Cosentino

Due casi su cui hanno fatto luce i carabinieri del Ros e dei comandi provinciali di Cosenza e Crotone con l'arresto di Rocco Azzaro, esponente di spicco dei clan di Corigliano Rossano, e di Giuseppe Spagnolo e Giuseppe Nicastri

Due casi di lupara bianca. Due uomini fatti sparire per sempre nel 2001 nel quadro di un sinergico rapporto tra le consorterie mafiose della Sibaritide e quelle di Cirò Marina.
Due casi su cui hanno fatto luce i carabinieri del Ros e dei comandi provinciali di Cosenza e Crotone con l'arresto di Rocco Azzaro, esponente di spicco dei clan di Corigliano Rossano, e di Giuseppe Spagnolo e Giuseppe Nicastri personaggi di rilievo del "locale" di 'ndrangheta di Cirò. Sui fatti di sangue hanno reso dichiarazioni i pentiti Nicola Acri e Ciro Nigro.

Salvatore Di Cicco, è scomparso da Sibari l’1 settembre del 2001, senza lasciare alcuna traccia. Gli investigatori hanno ricostruito il movente, maturato nel contesto mafioso delle sibaritide, in un sistema di alleanze tra sodalizi operanti sull’area ionica cosentina, con l’avallo dell’articolazione di ‘ndrangheta di Cirò, il c.d. “Crimine di Cirò” diretto all’epoca dall’egemone cosca FARAO-MARINCOLA. L’omicidio si sarebbe consumato, nella stessa data della scomparsa, in Crucoli (KR), dove l’uomo era stato condotto con un pretesto, quindi attinto con colpi di arma da fuoco con il successivo occultamento del corpo.

A spedire Salvatore Di Cicco a Crucoli per trattare l'acquisto di armi fu Eduardo Pepe, esponente del clan di Cassano- Sibari facendolo cosi cadere in un trappola mortale tesagli da Spagnolo e Nicastri. E fu sempre Pepe ad uccidere, questa volta materialmente, Andrea Sacchetti in una azienda agricola della Sibaritide. Questo racconta l'ex boss rossanese Nicola Acri, complice in tutti e due i delitti.
Eduardo Pepe venne successivamente assassinato insieme a Fioravante Abbruzzese a Cassano nel corso della faida che vide la famiglia Abbruzzese opposta a quella dei Forastefano.

Andrea Sacchetti è scomparso dal Comune di Rossano il 6 febbraio del 2001, senza lasciare tracce,. I carabinieri hanno ricostruito la causale da ricondurre al controllo del commercio delle sostanze stupefacenti da parte della consorteria egemone sul territorio. Anche in questo caso l’omicidio si sarebbe consumato, nella stessa data della scomparsa, all’interno di un’azienda agricola del luogo, ove il giovane era stato condotto con un pretesto e poi attinto con colpi di arma da fuoco, con il successivo occultamento del cadavere.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri.

 

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