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A Cosenza, regina della sostenibilità, si muovono ogni giorno 50mila auto

I dati dell’ultimo report di Legambiente evidenziano l’eccessiva motorizzazione

Il cielo è grigio e nero proprio come l’umore di chi, ogni giorno, è costretto a infilarsi con l’auto nella prigione di smog che è il centro cittadino. Cosenza mostra in queste ore il suo volto di città santificata da un martirio collettivo. Le sue strade scoppiano e non c’è verso di smontare quel filare ingarbugliato di lamiere vive che si allunga e s’accorcia a colpi di clacson. Torsioni e tensioni sull’asfalto di un perimetro urbano spesso affollato. Del resto, tutti i report confermano che le vite dei cosentini scorrono, soprattutto, dentro le loro auto. Per spostarsi, per cercare un parcheggio, per tornare a casa. È il male antico di una città che non ha mai smesso di penare all’auto come mezzo di trasporto principale. Succede a Cosenza, nella città più green del centro-sud Italia appena incoronata dall’ultimo dossier di Legambiente. Ma proprio tra le pieghe di quel rapporto affiora il perché qui, più che altrove, salire su un’auto può diventare una maledizione, un evento senza destino. Complessivamente, il tasso di motorizzazione auto è passato dalle 71 macchine per 100 abitanti del 2021 alle 73 dell’ultimo dossier. Numeri che crescono ma non a caso. Qui si fa un abuso di mezzo privato? C’è una ragione ben precisa e si trova in un altro paragrafo del rapporto di Legambiente: a Cosenza manca la cultura del trasporto pubblico locale.

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