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'Ndrangheta tra Cosenza e Rende, eccezioni respinte: il processo “Reset” resta in piedi

Esclusa dal Tribunale la nullità del decreto di rinvio a giudizio. Trecento i testimoni citati dalla pubblica accusa

Nessuna nullità. Il maxiprocesso “Reset” va avanti senza particolari sussulti. Il collegio giudicante ha respinto le eccezioni sollevate dalla difesa in merito alla possibile nullità del decreto che dispone il giudizio giudicandole «inammissibili» e «infondate».
L’udienza celebrata nell’aula bunker di Lamezia Terme è dunque ripresa seguendo i consueti canoni dell’apertura dell’istruttoria dibattimentale. Il Tribunale ha ammesso le prove testimoniali richieste dalle parti, il controesame, la documentazione prodotta dalla difesa in merito alle decisioni assunte dalla Cassazione e dal Tribunale della libertà di Catanzaro in relazione alle misure cautelari riguardanti gli imputati.
Il collegio si è riservato di decidere su un’altra questione “tecnica” riguardante le posizioni dell’ex sindaco di Rende, Marcello Manna e l’ex assessore ai Lavori pubblici, Pino Munno, sollevata dagli avvocati Nicola Carratelli e Gianluca Garritano. Si tratta, in particolare, di alcune intercettazioni disposte in altri processi e delle quali la pubblica accusa ha chiesto l’acquisizione. I due penalisti hanno sottolineato che i loro assistiti «non erano in quel momento iscritti sul registro degli indagati» e che le captazioni riguardavano «procedimenti non connessi a quello in corso». Sul punto il Tribunale renderà nota la propria decisione la prossima settimana (mercoledì 15).

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