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La Sibaritide trema, l'appello di Marinella Grillo da Corigliano Rossano: “Adesso non lasciateci soli”

«Quanto è successo non è un attacco a Marinella Grillo in quanto singola persona, ma è un attacco all'azione amministrativa che stiamo portando avanti. È un attacco alla città. È un attacco allo Stato». Sono queste le prime parole piene di giusta indignazione pronunciate dalla presidente del Consiglio Comunale di Corigliano Rossano all'indomani dell'ignobile atto incendiario subito nella notte tra sabato e domenica scorsa e alla vigilia della riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza, convocato inizialmente in Prefettura per il 16 novembre e poi anticipato ad oggi.

Alla presidente Grillo hanno incendiato l'auto che era parcheggiata sotto casa, nella stessa notte in cui hanno dato alle fiamme altre due auto a Corigliano e il giorno dopo che era andata a fuoco l’auto del nostro collega Luigi Cristaldi a Cassano. Un gesto intimidatorio che giunge a due anni di distanza da un altro gesto vile subito dalla Grillo con la comparsa di scritte minatorie sulla parete del portone di casa. Spirito battagliero e indomito, la presidente del Consiglio non ha difficoltà ad affermare che si sente “Arrabbiata, indignata e mortificata”. Perché in ballo in quanto accaduto c’è molto di più del singolo evento incendiario. “Restituisco al mittente con altrettanta forza il gesto che ho subito e chiarisco che il disagio arrecato non è il mio, ma è quello di una città, è un disagio che dovrebbero avvertire tutti e compatti dovrebbero reagire”. L’ondata di vicinanza è stata vasta, capillare e unanime: “Ho avvertito l’affetto e il sostegno di tutti, anche del Vescovo che ho sentito telefonicamente. Ma alle istituzioni chiedo che alle parole seguano i fatti, che agli impegni seguano azioni concrete: siete vicini alla città? Ma Come?”.

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