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Corigliano Rossano, sparò durante una lite: ridimensionate le accuse per una guardia giurata

L’uomo era stato prima trasferito in carcere e poi assegnato ai domiciliari

Due anni con pena sospesa e totale reimissione in libertà. È questo l’esito della vicenda che ha visto coinvolta una guardia giurata di 28 anni di Rossano accusata di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, perché, fuori dal servizio, all'esterno di un noto locale dello scalo cittadino, lo scorso 12 maggio, ha sparato due colpi di pistola contro un uomo di 45 anni, intervenuto nel corso di una lite, poi degenerata, che sarebbe scoppiata tra questi e un sacerdote. La lite sarebbe scoppiata per futili motivi. In accoglimento delle tesi sostenute dal collegio difensivo della guardia giurata, composto dagli avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Trento, condivise dal Pubblico Ministero e dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, è stata così esclusa l’ipotesi di omicidio tentato ed aggravato dai futili motivi e dal mezzo usato e la vicenda ricondotta alla meno grave accusa di lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma.

Da questo è scaturito l’accesso al rito alternativo del patteggiamento per una pena pari a 2 anni, sospesa, e quindi la totale remissione in libertà del ventottenne.
La sera del 12 maggio subito dopo l’esplosione dei colpi di pistola erano accorsi sul posto della sparatoria Polizia e Carabinieri che avevano dichiarato in stato di fermo e condotto in carcere a Castrovillari la guardia giurata per il delitto di tentato omicidio.

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