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Caso Bergamini, il consulente della famiglia non è convinto che sia stato ucciso. La sorella del calciatore: “Hai venduto Denis”

Colpo di scena, oggi, nel corso del processo che sta cercando di fare luce sul caso di Denis Bergamini. Il calciatore del Cosenza Calcio morì il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico, nel Cosentino. Sul banco degli imputati c’è l’ex fidanzata Isabella Internò. Oggi è stato reso noto che il professore Pierantonio Ricci – consulente nominato dalla famiglia Bergamini – non è convinto che gli accertamenti eseguiti sul corpo di Denis dimostrino che il giovane sia stato ucciso. Ricci era stato nominato come consulente medico-legale dalla famiglia Bergamini e prese parte a ulteriori accertamenti che furono eseguiti sul corpo del calciatore nel 2017. Il legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo, ha reso noto di aver denunciato a nome della famiglia Bergamini Ricci per patrocinio infedele. I legali della Internò, gli avvocati Rossana Cribari e Angelo Pugliese, hanno ribadito la necessità di ascoltare comunque il professore Ricci in aula. La Corte si è ritirata in Camera di consiglio e ha deciso di ascoltare direttamente in udienza il consulente medico-legale. L’udienza è proseguita, infatti, per tutto il pomeriggio e Ricci è stato sentito come teste qualificato. Donata Bergamini, sorella di Denis, ha espresso il suo disappunto con un post pubblicato su Facebook: “Grazie prof. Ricci. Ci hai rappresentato e aiutato per arrivare alla verità e alla fine hai venduto Denis perché non hai avuto la ribalta nel processo per il quale non ti abbiamo chiamato perché non vi era necessità".

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