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Cosenza, condannato all’ergastolo per aver ucciso due donne ma Luigi Galizia non si trova

Due donne uccise in un cimitero di paese. Un solo killer. Una valanga di colpi di pistola calibro 9. A distanza di anni, lo scenario che affiora dalle macerie di quel 30 ottobre del 2016 è uno e uno solo: la vendetta familiare. Così hanno stabilito i giudici supremi nel verdetto definitivo che condanna l’autore della mattanza: Luigi Galizia. La Cassazione ha inflitto il carcere a vita al quarantaduenne di San Lorenzo del Vallo per il duplice omicidio di Edda Costabile (77) e Ida Maria Attanasio (52), mentre erano intente a pregare nella cappella di famiglia sterminate nel camposanto di San Lorenzo dove s’erano recate per pregare nella cappella di famiglia. Ma Galizia si è reso al momento irreperibile. È in fuga dal suo destino. I carabinieri lo cercano da qualche giorno per rendere esecutiva la sentenza irrevocabile ma Luigi Galizia non è stato trovato. Perdippiù, l’uomo potrebbe essere armato e c’è preoccupazione tra le forze di polizia poiché potrebbe opporre resistenza all’arresto.
Del resto, Luigi Galizia ci aveva già provato sette anni fa subito dopo il duplice omicidio a rendersi “invisibile”. Per sei giorni rimase alla macchia, dopo aver abbandonato l’auto nel parcheggio del Santuario della vicina Spezzano Albanese e spento il telefonino cellulare prima di riapparire di notte, dopo una settimana, presentandosi ai carabinieri di Spezzano Albanese. . Col passare delle ore la ricostruzione dell’agguato piegò decisamente verso un’unica direzione e fu emesso un decreto di fermo nel quale veniva cristallizzata di una vendetta di sangue che Luigi avrebbe inseguito per sei mesi circa.

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