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Fermato un 28enne per l'incendio che ha distrutto l'ufficio postale di Mandatoriccio. Poteva essere una strage

Il giovane aveva piazzato anche due bombole gpl per potenziare l'esplosione

Dopo un’incessante attività investigativa iniziata nel cuore della scorsa notte, quando un incendio doloso ha completamente distrutto l’ufficio postale di Mandatoriccio e compromesso seriamente l’intera palazzina che lo ospitava, i Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano - con il supporto dei colleghi della Stazione di Mandatoriccio e sotto il coordinamento della Procura di Castrovillari diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio - hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 28enne del posto, ritenuto essere l’esecutore materiale.

Le diverse attività investigative poste in essere dagli inquirenti hanno consentito di accertare dei gravi indizi di colpevolezza a carico del giovane, che durante l’azione delittuosa ha anche riportato delle conseguenze sulla propria persona.

L’incendio è stato appiccato con un enorme quantitativo di liquido infiammabile che, abbinato all’azione di due bombole di GPL utilizzate per innescare una devastante deflagrazione, poteva avere delle conseguenze tragiche e causare il crollo dell’intera struttura ponendo, pertanto, a repentaglio l’incolumità delle persone che occupavano lo stabile. Un pericolo scampato solo perché le bombole del GPL non sono esplose, per come probabilmente era stato pianificato. L’azione criminale ha comunque portato alla completa distruzione dell’ufficio postale del paese, che era stato recentemente rimesso a nuovo e consegnato alla collettività solo lo scorso 4 dicembre 2023.

La palazzina di tre piani che ospitava l’ufficio postale è stata seriamente danneggiata, tanto che dopo le verifiche strutturali ne è stata dichiarata l’inagibilità. Uno scenario apocalittico attuato, ancora una volta, in danno di una comunità, costretta a subire le angherie della criminalità e vedendosi privata dei servizi essenziali.

Rapida, risolutiva e corale è stata la risposta degli «organi istituzionali» che, raccogliendo tutti gli elementi di prova - tra i quali devono essere annoverati anche i sistemi di difesa passiva dell’ufficio postale - in meno di 24 ore hanno ricostruito le fasi di quella che, solo per una serie di coincidenze positive, non si è trasformata in una strage. Un esito positivo favorito, pertanto, dalle strumentazioni moderne ed efficienti dell’ufficio postale e dal favore del contesto ambientale, su di cui i militari hanno potuto fare affidamento nelle fasi iniziali, dimostrando come spesso questi elementi si rivelano dirimenti per orientare le investigazioni, anche in quelle attività che apparentemente sembrano più complesse.

L’operazione dei Carabinieri e della Magistratura dimostra come lo Stato ponga in essere una serie di attività volte a tutelare tutte le comunità, anche quelle più piccole e spesso dotate di minori risorse. Il soggetto sottoposto a fermo di indiziato di delitto, su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari è stato associato presso la Casa Circondariale di Castrovillari, in attesa di essere sottoposto al vaglio della convalida del GIP.

 

 

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