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Vaglio Lise, a Cosenza via l’hub ecco... un Palacongressi

Sempre più probabile la realizzazione del nuovo ospedale ll’Unical, Confapi pensa alla “rottamazione” dell’area dello scalo. Napoli: «Abbiamo già affidato a un professionista la redazione del progetto, presto la bozza». La confederazione delle piccole e medie industrie vede un giro d’affari da un miliardo di euro

L’ospedale hub è sempre più lontano da Vaglio Lise, dove il Municipio avrebbe voluto edificarlo prima che s’accendesse quella mischia convulsa e fragorosa con tensioni e colpi proibiti da Cosenza a Catanzaro. Uno scontro istituzionale che, a un certo punto, ha cominciato a inseguire uno spartito più che un pensiero. La città unica è stato il peccato originale che si è trascinato dietro una tempesta perché con Rende e Cosenza nello stesso perimetro urbano (insieme a Castrolibero) si è rafforzata l’idea di collocare il nuovo ospedale nell’area dell’Unical per dare un senso al neonato Policlinico. Un pensiero che ha modificato i rapporti istituzionali tra Palazzo dei Bruzi e la Cittadella con le parole che hanno assunto, a un certo punto, forma umana diventando linguaggio di una politica senza freni.
Con l’Annunziata che trasloca ad Arcavacata ci sarebbe, adesso, il problema di rottamare l’area nel deserto di Vaglio Lise. La Confapi prova a portarsi avanti con un’idea che presto diventerà un progetto. Ed è il vicepresidente nazionale, nonché leader regionale, Franco Napoli, a illustrare il pensiero: «Per quanto ci riguarda, la collocazione migliore dell’ospedale è Arcavacata, una scelta che va in direzione della svolta sanitaria con la nascita del Policlinico universitario. In quell’area vediamo, invece, un Palacongressi. Abbiamo già affidato a un professionista il progetto del centro fieristico. nella prossima settimana avremo la bozza».
Napoli è convinto, la posizione è favorevole. «A quaranta minuti c’è l’aeroporto di Lamezia, a 3 km lo svincolo dell’A2. E, poi, il turismo congressuale, per sua definizione, dà origine a un vero e proprio business, a un consistente giro d’affari che coinvolge più filiere produttive di un determinato territorio. E’ senza dubbio un modo nuovo di vedere e vivere il turismo che attiene alle forme più moderne del lavoro contemporaneo. La meeting industry, dopo lo stop causato dalla pandemia, ha ripreso la sua corsa e nel 2023 ha recuperato il gap rispetto al 2019 superando il numero di eventi del periodo prepandemico. Ma i dati parlano chiaro: la maggior parte dei congressi e degli eventi si svolge al Centro Nord che può contare su strutture, location e infrastrutture in grado di ospitare attività congressuali».

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