Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Legnochimica di Rende, condannato a 9 mesi l’ex liquidatore

Il Tribunale l’ha ritenuto colpevole di omessa bonifica dell’area assolvendolo, però, dall’accusa di disastro ambientale

Il Tribunale bruzio (giudice monocratico Francesca Familiari) ha dichiarato colpevole (con pena sospesa) Pasquale Bilotta, ex liquidatore dell’azienda Legnochimica di Rende per omessa bonifica, e condannandolo a nove mesi di reclusione ed al pagamento di una multa di 14.000 euro in aggiunta alle spese processuali. Cade invece nei confronti dell’unico imputato, difeso dall’avvocato Pietro Perugini, l’accusa di disastro ambientale. Inoltre, il tribunale ha condannato Bilotta al risarcimento del danno cagionato alle parti civili: Gf Car, Gf Motor rappresentati dall’avvocato Salvatore Tropea, Legambiente Calabria rappresentata dal legale Rodolfo Ambrosio e alcuni privati difesi dall’avvocato Pasquale Filippelli. Il pm Antonio Bruno Tridico aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato.
La giudice ha disposto il dissequestro dell’area. Termina, dunque, un primo importante step della vicenda Legnochimica. Sul banco degli imputati l’ex liquidatore dell’azienda piemontese che estraeva tannino a Rende e che dopo il suo fallimento ha lasciato in eredità ai residenti d’Oltrecampagnano “laghi e terreni tossici”. Incardinato il processo, negli anni scorsi, erano state ammesse tutte le prove dibattimentali. Pasquale Bilotta ha formalmente gestito le casse dell’azienda piemontese riconducibile alla famiglia Battaglia di Mondovì (provincia di Cuneo) che si occupava della produzione di tannino e pannelli in legno in contrada Lecco. Nel processo si sono costituite come parti civili due residenti, l’associazione Legambiente e la concessionaria GF Motor – GF Car.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza 

Caricamento commenti

Commenta la notizia