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False assunzioni ai migranti per rimanere in Italia: 5 arresti a Cosenza I NOMI

Gli indagati sono un imprenditore, un commercialista cosentino e tre stranieri

False assunzioni per fare concedere permessi di permanenza in Italia a cittadini di varie nazionalità extracomunitarie: e' il meccanismo truffaldino messo in piedi a Cosenza da 5 persone poste stamane agli arresti domiciliari per ordine del gip bruzio, Claudia Pingitore, su richiesta del procuratore Mario Spagnuolo e del pm Maria Luigia D'Andrea.

Gli indagati sono un imprenditore, un commercialista cosentino e tre stranieri si quali sono stati notificati i provvedimenti cautelari dai poliziotti del questore Giuseppe Cannizzaro.

Le articolate indagini sono state condotte dagli investigatori della Mobile di Cosenza, diretti dal vicequestore Gabriele Presti. L'inchiesta è partita dopo una lite tra stranieri scoppiata nei mesi scorsi in piazza Bilotti a Cosenza.

In totale sono circa dieci le persone indagate tra i quali ci sono anche titolari di aziende nelle quali sarebbero avvenute le false assunzioni di lavoro. Inoltre, una persona extracomunitaria è indagata anche per il reato di estorsione nei confronti di alcuni connazionali.

Sono stati assegnati ai domiciliari: Luigi altimari 45 anni di Marano Marchesato; Gianfranco Barberio 62 di Cosenza ed i cittadini pachistani Arif Nadeem 43 anni, Muhammad Bssharat 55, e Ifitkhar Ahmad 42. Gli indagati si protestano innocenti e tali dovranno essere considerati sino alla definizione della vicenda

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