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La bretella di Sibari? Serve, ma il progetto è da rivedere

Cassano, la realizzazione dell’opera così com’è desta dubbi. Toglierebbe dall’Alta Velocità le aree ioniche

«La bretella di Sibari serve ma non può essere costruita in questo modo sia per l’impatto ambientale e urbanistico che avrebbe, sia perché taglierebbe realmente fuori dall’alta velocità Cassano, Sibari e l’Alto Ionio». Servono progetti concreti e funzionali. Sul deviatoio che Italferr, Rfi e Regione Calabria vorrebbero realizzare a Sibari interviene l’ingegnere Pino Dramisino, ex-funzionario delle Ferrovie dello Stato, che conosce molto bene le problematiche del trasporto ferroviario ionico-calabrese.
«Al di là delle posizioni campanilistiche – racconta Dramisino – sarebbe auspicabile, una volta completata l'elettrificazione e dopo aver riconsegnato la linea jonica al trasporto universale, attestare i treni a Crotone a servizio di gran parte della popolazione della jonica. La proposta di attestamento della Freccia a Rossano è improponibile come la proposta di una stazione ad alta velocità nella zona del costruendo ospedale della Sibaritide».
Mentre sulle dichiarazioni che la bretella è una infrastruttura necessaria per la connessione alla rete Ten-T la risposta è: «Ma non era più facile mettere treni in coincidenza a Paola con i treni per il Nord? O pensano a nuove frecce?». Per Dramisino è fondamentale notare anche come l’alta velocità da Napoli sia satura e non è possibile più inserire nuove tracce orarie ovvero nuovi treni. Mettendo la bretella a Sibari, dunque, tagliando fuori Cassano dalla Tav si toglierebbe la possibilità ai cittadini dell'Alto Ionio l'utilizzo dell'unico treno per il Nord.

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