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Rende, il futuro del "Todaro" e l'accorpamento. Princi spiega: "Tutto fatto secondo le regole"

La vicepresidente della Giunta chiama il prefetto Giuffrè. La disciplina normativa sui convitti giustifica le scelte fatte con il Piano di dimensionamento scolastico regionale

Niente da fare per il Convitto rendese. Sul dimensionamento scolastico, è direttamente il vicepresidente della giunta regionale, Giusi Princi, a chiamare il prefetto Santi Giuffrè: «la giunta regionale ha operato nella piena legittimità giuridica. I Convitti annessi ad altri istituti statali, ed è il caso degli istituti di Rende richiamati nella nota prefettizia, non rientrano nella legislazione speciale prevista per i Convitti nazionali». Ciò è quanto specifica la vicepresidente Princi, dopo aver avuto una cordiale interlocuzione telefonica con il prefetto Santi Giuffrè, componente la commissione straordinaria del Comune di Rende, in seguito alle sue dichiarazioni nel merito dell’accorpamento degli istituti scolastici - con annessi Convitti nazionali - Todaro e Mancini Tommasi di Cosenza.
«Al prefetto ho chiarito – riferisce Princi - che in Calabria gli unici Convitti nazionali soggetti alla legislazione sono quattro: Il Galluppi di Catanzaro, il Telesio di Cosenza, il Tommaso Campanella di Reggio Calabria, il Filangeri di Vibo Valentia. Ho, pertanto ribadito la legittimità giuridica della Giunta regionale nell’approvazione del Piano di dimensionamento 2024-25, redatto anche in seguito al parere tecnico dell’Ufficio scolastico regionale. Con il prefetto Giuffrè abbiamo concordato di incontrarci nei prossimi mesi per ragionare, insieme anche alla Provincia su cui ricade la competenza, sul prossimo piano di dimensionamento affinchè sia sempre più corrispondente alle esigenze dei territori». Capitolo chiuso, dunque.

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