Atti persecutori contestati ad un intero nucleo familiare. La triste storia si aggancia ad una ordinanza del Tribunale di Castrovillari G.U.P. dott. S. Falerno, il quale, a luglio del 2023, su richiesta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari dispose la misura cautelare del divieto di avvicinamento e il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo a carico di una donna di Castrovillari. Un provvedimento venne adottato per tutelare di una coppia di coniugi, professionisti, anch'essi di Castrovillari. Alla stessa donna, in questi mesi a processo, dopo la misura cautelare del Tribunale di Castrovillari, era stata poi applicata anche una misura di prevenzione da parte della Questura di Cosenza, tutt'ora vigente, proprio a causa della riconosciuta «pericolosità derivante dall'assortimento delle condotte persecutorie poste in essere a danno della coppia e della reiterazione pervicace delle stesse». Gli atti andavano avanti, infatti, dal 2020 nei pressi dell'abitazione della coppia di coniugi, nonostante l'evidente sistema di video-sorveglianza e nonostante l'ammonimento che l'intero nucleo familiare delle persone, poi rinviate a giudizio. Recentemente è arrivato il rinvio a giudizio anche del marito, anch'esso di Castrovillari, che dovrà rispondere degli stessi reati di cui sta rispondendo la moglie, quindi il figlio, minore d'età all'epoca dei fatti, è indagato presso il Tribunale per i minorenni di Catanzaro con altri due procedimenti penali pendenti sempre per atti persecutori e danneggiamenti nei confronti della stessa coppia di coniugi. Tutti e tre adesso dovranno rispondere, infatti, di atti persecutori pluriaggravati per essersi avvalsi, padre e madre, nel commettere tali reati, del loro figlio, minore d'età all'epoca dei fatti e su cui entrambi esercitano la potestà genitoriale, per i danneggiamenti compiuti.
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