Le 37 associazioni del Comune di Castrolibero, convocate dal presidente del Forum, Massimo Scarpelli, si sono riunite per manifestare la loro opposizione al progetto di fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero imposta per decreto-legge. All'incontro hanno preso parte il sindaco Orlandino Greco, il presidente del Consiglio Angelo Gangi e l’assessore alle Associazioni Giovanni Greco.
Il presidente del Forum, nel suo intervento, ha sottolineato “la confusione che regna nell’Ente Regione e soprattutto il mix di arroganza e pressapochismo. È vero che le Regioni hanno la prerogativa di modificare i confini dei loro territori, ma è altrettanto vero che ci sono modi e modi per farlo. Serve un vero coinvolgimento dei territori, è una questione di metodo, un errore politico, più che tecnico, procedere senza tenere conto dell’opinione delle popolazioni. Non è giusto aver modificato la norma sulla valutazione del risultato del Referendum consultivo obbligatorio, che, proprio perché consultivo non è vincolante e lascia alla Regione la possibilità di assumersi la responsabilità di non tenerne conto. Una vera e propria “fusione a freddo”, non esistendo alla base uno studio serio di fattibilità. Le fusioni”, conclude Scarpelli, “si fanno unendo e non dividendo, con il dialogo e non con l’imposizione, nell’interesse di tutti e non di pochi.
Il sindaco Greco, dal canto proprio, ha dichiarato che i suoi concittadini non vogliono perdere la loro identità e autonomia, e che non sono disposti a pagare i debiti di Cosenza, un Comune in predissesto. Il primo cittadino castroliberese ha anche sottolineato “i rischi di una gestione centralizzata del territorio, che potrebbe penalizzare le periferie e le zone rurali”.
Diversi gli interventi da parte delle associazioni presenti: ognuna ha sollevato forti perplessità e contrarietà alla fusione e soprattutto si sono dette pronte a organizzarsi come comitato per far valere le proprie ragioni. Le associazioni di Castrolibero chiedono che il referendum sia vincolante e che la voce dei cittadini sia ascoltata e rispettata. “La fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero è dunque una questione che divide la politica e l'opinione pubblica calabrese, e che richiede un approfondimento serio e trasparente delle implicazioni economiche, sociali e culturali che comporterebbe”, hanno concluso.
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