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Cassano, inchiesta sui clan Abbruzzese-Forastefano in Cassazione

Le Sezioni Unite dovranno stabilire l’utilizzabilità dei colloqui registrati

Operazione “Gentlemen 2”: un contrasto interpretativo è alla base dell’usabilità o meno dei dati estratti dai server della società Sky-Ecc e impiegate dalla Dda di Catanzaro per portare a termine la maxi operazione sui traffici interplanetari di stupefacenti dei clan Abbruzzese-Forastefano di Cassano. A scioglierlo saranno le sezioni unite della Corte di Cassazione chiamate a fare chiarezza. Non un lavoro da poco: gli ermellini, infatti, dovranno interpretare norme nazionali ed europee per decidere se il giudice italiano, prima di utilizzare le chat trasmesse dalle Autorità giudiziarie francesi, deve verificare la correttezza delle modalità di acquisizione nel rispetto dei diritti alla riservatezza delle persone che hanno conversato in quelle chat. In particolare se possono considerarsi intercettazioni e se tali intercettazioni sono state effettuate dopo l’emanazione di una specifica e legale autorizzazione dell’autorità giudiziaria francese che sia compatibile con i presupposti e le modalità di intercettazione secondo la legge italiana. Un nodo non da poco. L’inchiesta era scattata lo scorso 5 giugno e aveva coinvolto 26 persone svelando il sistema innescato dalle cosche per trasportare ingenti quantità di droga destinate alle piazze di spaccio della Sibaritide. A novembre, poi, l’inchiesta era stata chiusa ed il sostituto procuratore antimafia di Catanzaro, Stefania Paparazzo, ha notificato i provvedimenti ai ventisei indagati. Secondo le indagini, si tratta di uomini che apparterrebbero a due distinti gruppi criminali: nell’inchiesta sono, infatti, finiti personaggi di spicco dei clan Abbruzzese e Forastefano.

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