Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosenza, in piazza contro l’Autonomia: i comitati restano sulle barricate

Ieri l’adunata de “La Base”, un sit-in di protesta verso la manifestazione del 23 marzo In piazza contro l’Autonomia. Presente anche la parlamentare grillina Anna Laura Orrico Nuovi manifesti in via 24 Maggio e nell’area dell’autostazione

La trincea, per adesso, non è immensa. È quella che ha preso forma in una piazza 11 Settembre battuta dalla pioggia di un sabato pomeriggio col cielo grigio e umido. Una adunata di gente e di idee per provare a fermare quel rumore dei passi dell’Autonomia differenziata che si fa sempre più intenso e minaccioso. Il sit-in promosso da “La Base”, il collettivo dei movimenti che guida la resistenza al regionalismo, è il primo appuntamento di un viaggio sulle barricate verso quel 23 marzo che è il giorno della madre di tutte le protesta. Nelle ultime ore, l’assedio alla politica del governo si è fatto incandescente con la diffusione dei manifesti “selvaggi” che hanno fatto infuriare i parlamentari di centrodestra. Sono fioccate denunce, è intervenuta la digos, è partita l’inchiesta. Ma dopo il blitz della polizia politica lungo le strade del centro per acquisire i “corpi di reato” che hanno offeso onore e prestigio dei politici dell’area governativa, la “propaganda” non si è fermata. Nella notte tra venerdì e ieri, via 24 Maggio e tutta l’area dell’autostazione sono state inondate di locandine “dedicate” ai parlamentari favorevoli all’autonomia. Nessuna resa, dunque. E in piazza lo hanno ribadito quel loro “no” convinto a una legge che rischia di dilatare le disuguaglianze che già dividono il Sud dal resto del paese. Con i movimenti anche una rappresentante di quel Parlamento che avrà il compito di mettere una pietra tombale sulla legge: Anna Laura Orrico. La grillina è tra le principali oppositrici al disegno di legge “Calderoli”, convinzioni scandite anche nel suo intervento di ieri.
Tanta gente, molti giovani, tutti convinti che non ci saranno benefici da una legge che promette di premiare esclusivamente le regioni del Nord. «Se le regioni più ricche tratterranno buona parte del gettito fiscale e lo reinvestiranno in servizi regionali migliori e all’avanguardia, ci saranno meno soldi nelle casse dello Stato per finanziare i lep».

Foto Franco Arena

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Caricamento commenti

Commenta la notizia