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Cosenza, la giornata indimenticabile dal Papa tra abbracci, selfie e... telefonate alle nonne

Gli studenti dell’indirizzo Orafo del Marconi-Guarasci hanno donato una croce in oro al Pontefice. Francesco si è divertito e ha registrato un vocale per la nonna di una ragazza

Giornata indimenticabile e particolarmente emozionante quella vissuta a Roma dagli alunni dell’Istituto “Marconi-Guarasci” di Cosenza, diretto dalla preside Maria Saveria Veltri.
I ragazzi delle classi terza e quarta “Orafo” hanno infatti partecipato all’udienza generale del Papa.
Accompagni dai loro docenti (i professori Daniela Fazio, Giuliana Biancini, Maria Iaquinta, Romina Altomare, Agostino Paduano e Annamaria Filice) sono arrivati in piazza San Pietro di prima mattinata, immergendosi nel bel clima di allegria e attesa che si viveva tra i tanti pellegrini giunti fino alla Capitale da ogni parte d’Italia e del mondo cristiano. Per la classe terza “Orafo” c’erano gli alunni Desiree, Chiara, Antonio Pio, Mattia, Denise, Ernesto, Elisa e Antonio, per la classe quarta Orafo erano presenti Antonio, Luigi, Laura e Desiree.
Particolarmente emozionante l’ultima fase dell’incontro, col professore Paduano, docente di Laboratorio “Orafo”, che, in rappresentanza della comunità scolastica, ha donato al Santo Padre un crocifisso in metallo e legno appositamente realizzato dagli alunni dell’indirizzo “Orafo”.
«È stato davvero un bel momento», ha ricordato il docente, che ha parlato con Papa Francesco: «All’inizio non avevo neanche la forza di parlare, tanta era l’emozione. Una volta davanti a lui l’agitazione è passata. Mi ha come trasmesso sicurezza e forza. Il Papa ha gradito molto il nostro pensiero e si è complimentato con gli studenti e l’intero istituto per la nostra dedizione all’arte orafa».
Poi la richiesta, che ha rotto il rigido protocollo della Santa Sede: «Ho detto al Papa – ricorda il docente – che c’erano i ragazzi di Cosenza e che tanto desideravano fare una foto con lui. Papa Francesco ha subito acconsentito e ha fatto un cenno ai responsabili di farci eccezionalmente passare».

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