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Cosenza e provincia, vent’anni di fuga da città e periferie

Come è cambiato il profilo demografico del Cosentino dal 2001 ad oggi. Sullo spopolamento pesano denatalità ed emigrazione. Rende contromano: +2.217 residenti. Crescono anche Paola e gli altri centri del Tirreno

Il Cosentino continua a modificare il suo profilo demografico tra denatalità e fuga dalle città. Le aree interne si spopolano seguendo le correnti di una emigrazione senza precedenti mentre riprendono fiato alcuni centri costieri. Sul litorale tirrenico in particolare si registrano timidi segnali di crescita nelle stime di inizio anno dell’Istituto di statistica di Stato dopo anni di impoverimento. È la prova che il sangue che scorre sotto la pelle screpolata di questa terra è ancora caldo. Ma è un sangue che genera ogni giorno un mondo nuovo manipolando panorami di città e periferie, all’interno di un trend che è naturalmente negativo. La fiducia ha il suo male oscuro nascosto in numeri preoccupanti che generano nel complesso gli indicatori demografici in picchiata, soprattutto, perché le cicogne sono sempre meno occupate. Le nuove stime di popolazione relative al primo gennaio di quest’anno presentano un Cosentino con una popolazione di 670.165 abitanti e rispetto al 2001 (quando all’anagrafe provinciale risultavano iscritti 733.368 cittadini) si presenta con un saldo negativo di 63.203 abitanti in meno rispetto (in pratica è sparita una città grande quanto Cosenza in 23 anni, una media di 2.748 all’anno). Negli ultimi 12 mesi, invece, risultano “spariti” 2.267 residenti.

Culle vuote

Gli indici di natalità, in tutto il paese, confermano la contrazione demografica. Gli indicatori demografici dell’Istat sono spietati un po’ ovunque. E anche il Cosentino rischia d’invecchiare con un tessuto giovanile che continua a scomparire. Il problema è che negli anni Ottanta è cambiata semantica delle famiglie. Non più numerose, con tanti figli e mamme giovanissime ma prole contenuta e con l’età media delle donne al parto che si è notevolmente alzata. Sta di fatto che se 23 anni fa si registravano in tutta la provincia 6.429 nascite in un anno, adesso la natalità è crollata e all’anagrafe i neonati iscritti sono scesi a 4.591. Grazie a un complessivo miglioramento del benessere sociale, la vita si è allungata. Una certezza scolpita sul dato dei centenari: 23 anni fa, il traguardo del secolo di vita nel Cosentino era stato superato da appena 50 fortunati. Adesso, in tutta la provincia gli over 100 sono ben 275 con una longevità, soprattutto, di genere femminile (le ultracentenarie sono 200, mentre i maschi sono 75). La provincia, dunque, continua a invecchiare con un tessuto giovanile che si sta decomponendo. Un percorso che allarma gli economisti e, soprattutto, l’Inps.

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