L’inganno mortale. Andrea Sacchetti, 23 anni, il cinque febbraio del 2001 venne invitato a un appuntamento per partecipare a un incontro con i maggiorenti della ‘ndrangheta sibarita. A invitarlo fu l’astro nascente dell’epoca della criminalità organizzata corigliano-rossanese: Nicola Acri, detto “occhi di ghiaccio”. Sacchetti, gravitante secondo plurime fonti investigative nell’ambito dello spaccio di droga, stravedeva per Acri e cadde nella trappola. Fu condotto in un’area di campagna e assassinato a colpi di pistola. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Per quel delitto che sembrava ormai dimenticato compariranno davanti al Gup distrettuale di Catanzaro Rocco Azzaro, 69 anni, personaggio storico della ‘ndrangheta dello ionio cosentino e Nicola Acri divenuto da alcuni anni collaboratore di giustizia. Azzaro, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Francesco Paolo Oranges, si protesta innocente; Acri, assistito dall’avvocato Maria Mele, ha invece reso piena confessione. L’udienza preliminare è fissata per martedì prossimo.
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