La vigilia dell’Epifania si è portato via anche Pino Chianello. Imprenditore e profondo conoscitore dello sport e dei giovani. Con Pino Chianello se ne vanno via anche i ricordi del calcio di un tempo. Quello dei valori e dell’amicizia. Dello sport inteso come fattore di aggregazione sociale. Un cuore diviso tra la Paolana, il Cosenza e il Milan. Tre squadre che ha amato e delle quali ha portato in alto i colori. Non è mai stato presidente della Paolana per uno strano scherzo del destino anche se ne ha sempre supportato nel tempo le varie società.
Del Cosenza invece è stato amministratore delegato ai tempi di Massimiliano Mirabelli e Mimmo Toscano. Con il Milan aveva fondato una scuola calcio che per anni ha formato intere generazioni di calciatori. Un uomo di fede, molto devoto a San Francesco, era diventato negli ultimi anni - come ricorda Alessandro Pagliaro - l’anima propulsiva del Dopolavoro ferroviario. Un’anima di imprenditore illuminato e grande uomo di sport.
Tra i tanti messaggi di cordoglio quello del sindaco di Paola Giovanni Politano: “Una scomparsa che addolora e che lascia un vuoto incolmabile. E non sono parole di circostanza. Non potranno mai esserlo, soprattutto per ciò che ha rappresentato Pino e per ciò che ha fatto, per la nostra Comunità, nello sport, nell’ambito sociale e sotto l’aspetto imprenditoriale. Un impegno costante, serio, concreto, umano, che lo ha visto sempre in prima linea, sempre pronto ad affrontare nuove sfide e sempre a sostegno dei più deboli. Un esempio di caparbietà e di valori, che ci accompagnerà nel tempo. A lui va il nostro dolce ricordo. Alla sua famiglia ed ai suoi collaboratori, l’abbraccio di tutti i paolani”.
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