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I tifosi del Cosenza piangono Salvatore Iaccino, il "volo dell'uccello" che ha segnato la curva rossoblù

La città di Cosenza è in lutto per la morte di Salvatore Iaccino, storico ultrà rossoblù e autentico beniamino dei tifosi cosentini. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità sportiva e non solo, poiché Iaccino non era semplicemente un sostenitore della squadra, ma una figura simbolica per la curva e per tutta la tifoseria.

Conosciuto per il suo rituale, che lo vedeva protagonista in curva durante ogni partita, Iaccino aveva un legame speciale con i tifosi. Il suo gesto, che riproduceva il volo di un uccello, è diventato una tradizione che veniva costantemente richiesto dagli altri sostenitori. "Uccello vola" era il coro che accompagnava il suo rituale, un inno che risuonava nella curva come un atto di devozione alla squadra e alla passione che Salvatore trasmetteva con il suo comportamento.

Quello che rendeva speciale il "volo dell'uccello" di Iaccino non era solo il gesto in sé, ma il significato profondo che racchiudeva: la libertà di esprimere l'amore incondizionato per la propria squadra e la voglia di creare un legame indissolubile tra i tifosi e la squadra del cuore. Ogni volta che Iaccino alzava le braccia, simulando il volo, il suo gesto diventava un simbolo di unità e di fervore, un'espressione della passione che univa tutti i presenti allo stadio.

Il suo impegno nel sostenere il Cosenza non si limitava al rituale in curva: Iaccino era un pilastro del tifo organizzato, un punto di riferimento per tanti giovani che, come lui, vivevano la passione calcistica con ardore. La sua morte lascia un vuoto profondo, e i tifosi rossoblù si stringono in un abbraccio collettivo, ricordando un uomo che ha dato tanto per il Cosenza e che resterà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.

Il ricordo di Salvatore Iaccino vivrà in ogni angolo della città e nella curva, dove il "volo dell'uccello" rimarrà indelebile, simbolo di un legame eterno tra un uomo e la sua squadra, tra un tifoso e la sua passione. Ora, i tifosi del Cosenza cantano il coro con più forza che mai, continuando a chiedere che il rituale si ripeta, come omaggio al loro indimenticabile compagno di curva.

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