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La sparatoria sul lungomare di Rossano: la risposta dello Stato e l'omertà dei cittadini

Nel corso di una conferenza stampa gli inquirenti hanno spiegato come si è arrivati ai fermi delle persone coinvolte (la loro fuga è terminata a Barcellona nel Messinese). Sottolineata la collaborazione tra forze dell'ordine, ma anche la mancata collaborazione dei cittadini

Lo Stato c'è e darà sempre una risposta concreta per la sicurezza dei cittadini. E’ questo il messaggio emerso nel corso della conferenza stampa che si è svolta, oggi, nella sede del commissariato di polizia di Rossano. L’incontro con i giornalisti è stato convocato alla luce degli ultimi sviluppi investigativi che hanno portato al fermo dei responsabili di una sparatoria avvenuta sul lungomare di Rossano, ma anche alla luce di altri tre episodi simili che si sono verificati lo scorso mese nel territorio di Corigliano Rossano. Il procuratore capo di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, ha sottolineato «l'evento eccezionale perchè - ha detto - penso sia giusto far arrivare un messaggio importante, ovvero la bellezza della risposta dello Stato».

Il procuratore ha ribadito l’importanza del lavoro sinergico svolto da carabinieri e polizia che - ha aggiunto - «hanno lavorato insieme con abnegazione, dedizione, prontezza e sacrificio. Poi mi ha colpito la prontezza della risposta. Abbiamo voluto dimostrare che lo Stato esiste anche in Calabria dove ci sono territori e persone straordinarie. Mi ha fatto indignare che è stata messa a repentaglio la sicurezza e la libertà dei cittadini anche di fare un bagno. Non è consentito a nessuno violare le leggi».

L'allarme: non c'è stata alcuna collaborazione dei cittadini, nonostante l'episodio si sia verificato in un luogo affollato

Il procuratore, rispondendo poi alle domande dei giornalisti, ha spiegato che ci sono «indagini in corso» e che si «sta approfondendo il contesto» in cui si sono verificati questi episodi. Ma ha evidenziato anche che nella vicenda dell’ultima sparatoria non c'è stata alcuna collaborazione dei cittadini eppure sono stati episodi che si sono verificati su un lungomare affollato. Assieme a lui erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Mommo, e il questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro. Il colonnello ha ringraziato tutti per lo straordinario lavoro sinergico che ha consentito di individuare i presunti responsabili in Sicilia. Il questore Cannizzaro ha ribadito che si stanno «presidiando tutti i territori e stiamo dando risposte immediate» e che si lavora costantemente per la sicurezza dei cittadini».

I dettagli: la rapina, la lite e una terza persona che poi ha sparato. La fuga terminata a Barcellona (ME)

Il capo della squadra mobile Gianni Albano, che ha lavorato a stretto contatto con la dirigente a scavalco del commissariato di Corigliano Rossano Robert Martire, ha illustrato che cosa è accaduto nei giorni scorsi a Rossano: «Abbiamo svolto un’attività che origina da un intervento della Volante. Due persone in un noto acquapark hanno aggredito e rapinato una persona. L’aggredito non ha avvertito le forze dell’ordine ma il padre di un amico. Li hanno individuati in un lido e li hanno raggiunti. La situazione è degenerata ed è scoppiata una lite con calci e pugni. Una terza persona, che era in un lido e conosceva le persone coinvolte, è intervenuta e ha sparato». Da quel momento è iniziata la fuga di due persone coinvolte che sono state fermate a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. I dettagli dell’arresto e dell’attività investigativa sono stati illustrati dal tenente colonnello dei carabinieri Marco Filippi che ha sottolineato «l'appoggio dei colleghi siciliani e della polizia e del supporto tecnico del reparto operativo speciale dell’Arma».

Il procuratore e i vertici delle forze dell’ordine hanno ribadito l’importanza della collaborazione dei cittadini quando accadono episodi simili e anche il supporto di maggiori strumenti necessari al monitoraggio dei territori come le telecamere di videosorveglianza.

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