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Caso botulino a Diamante, c'è una seconda morte sospetta: la salma di una 45enne sarà riesumata. Tre gli indagati

Come quello di Luigi Di Sarno, anche il decesso di Tamara D'Acunto, avvenuto mercoledì, potrebbe essere collegato. Il fratello ha presentato denuncia in quanto pure la donna avrebbe mangiato un panino con salsiccia e broccoli sott’olio dallo stesso venditore ambulante

Ci sarebbe una seconda morte sospetta a Diamante per il caso botulino. Nella giornata di mercoledì si è verificato infatti il decesso di una 45enne, Tamara D’Acunto. Il fratello della vittima ha presentato una denuncia in quanto anche la donna avrebbe mangiato un panino con salsiccia e broccoli sott’olio dallo stesso venditore ambulante, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Paola anche per la scomparsa di Luigi Di Sarno, 53enne di Cercola. La salma della donna sarà riesumata e martedì si procederà all’esame autoptico. Tamara D'Acunto, il cui funerale è stato celebrato il giorno successivo nella Chiesa della nota località turistica del Tirreno cosentino, è stata poi seppellita nel cimitero di Cirella, frazione di Diamante.

La Procura sta indagando anche sulla morte di un 52enne napoletano, Luigi Di Sarno, deceduto a Lagonegro mentre stava rientrando con la sua famiglia a Napoli. L’uomo aveva mangiato un panino comprato dallo stesso venditore ambulante e si era poi sentito male tanto da rivolgersi a una struttura sanitaria privata della costa tirrenica. Dopo le cure del caso era ripartito. Anche in questo caso l'esame autoptico è previsto per martedì.

Per Luigi di Sarno l’esame sarà effettuato presso l'ospedale San Giovanni di Lagonegro. Sia per lui che per Tamara D’Acunto la procura di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, che indaga sull'accaduto, ha incaricato un organo collegiale composto da diversi medici dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Agli esami seguiranno poi ulteriori approfondimenti

Il procuratore capo Domenico Fiordalisi sta seguendo personalmente tutta la vicenda, assieme alla collega Maria Porcelli.

Al momento sono tre gli indagati, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Lo rende noto proprio la Procura di Paola, sottolineando che gli indagati sono il commerciante ambulate Giuseppe Santonocito che avrebbe venduto il prodotto contaminato e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti.

Santonocito è stato ascoltato dai pm paolani alla presenza del suo avvocato, il furgone è stato sequestrato.

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