Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

“Siamo tutti figli di padre Fedele”, Cosenza saluta il suo frate-ultrà in una chiesa gremita. Alla fine della Messa si leva il coro “Maracanà” FOTO | VIDEO

Al termine della celebrazione il feretro è stato portato allo stadio “Marulla” per l'ultimo abbraccio della tifoseria rossoblù prima della tumulazione a Dipignano

Nella Chiesa del Santissimo Crocifisso c’è un silenzio surreale nel giorno delle esequie di padre Fedele Bisceglia. Il feretro attraversa la navata principale tra gli applausi scroscianti della gente. Ci sono tutti: ex calciatori rossoblù (ma anche i nuovi), ultrà, collaboratori del frate francescano, politici, imprenditori locali, ma soprattutto tanta gente comune. La cartina al tornasole del suo modo di essere: accoglieva tutti, senza distinzioni, ma un occhio di riguardo lo ha sempre posato sugli ultimi, animi che più di tutti avevano bisogno di una parola di conforto ma non solo. Perché al di là delle parole, poi contano i gesti concreti e gli atti caritatevoli. Che il padre diviso tra la fede della Chiesa e quella per il Cosenza calcio ha tradotto in missioni nella sua Cosenza ma anche nella lontana Africa. Perché alla fine ciò che più di tutto conta nella narrazione sono proprio i fatti: i pozzi costruiti nel Vecchio continente, i lebbrosi curati, le famiglie cui è stata offerta una speranza, un tetto sopra la testa o un posto di lavoro. Il resto lo porta via il vento. L’esempio, quello sì, resta, e padre Fedele lo ha trasmesso ai cosentini come meglio non avrebbe potuto. Ed ecco perché nel giorno dell’ultimo saluto sono tutti lì, a guardare con dolore e nostalgia il suo feretro, sussurrando “Siamo tutti figli di padre Fedele”. E al termine della celebrazione si leva il coro che resterà per sempre legato al Monaco rossoblù: “Maracanà”.

La Messa è stata celebrata dal padre arcivescovo della Diocesi di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato, insieme a una nutrita rappresentanza di sacerdoti del clero bruzio. Al termine della celebrazione il feretro è stato portato allo stadio “Marulla” per l'ultimo abbraccio della tifoseria rossoblù prima della tumulazione a Dipignano.

Il "Monaco", come amava chiamarlo la sua gente, si è spento ieri a 87 anni. Sarà ricordato come una storica figura del mondo della Chiesa e del volontariato bruzio e calabrese.
Foto Arena

 

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia