
Si chiama Sunburn Challenge ed è l’ultima moda che impazza tra i ragazzi: restare sotto il sole fino a procurarsi una bruciatura evidente, da mostrare poi sui social come trofeo di resistenza. Una pratica che, dietro l’apparenza di un gioco estivo, cela implicazioni molto più profonde e rischiose.
Il corpo come strumento di visibilità
La psicologa Lucia Daniela Bosa, esperta del Servizio per le Dipendenze e Alcologia, ha definito questo fenomeno un “utilizzo dissacrante del corpo”, un comportamento che mescola autolesionismo, ricerca di visibilità e meccanismi di dipendenza. Una sfida che non si limita al dolore fisico, ma diventa simbolo di un bisogno compulsivo di riconoscimento.
In chiave psicoanalitica, lo studioso Massimo Recalcati, nella sua “Clinica del vuoto”, ha evidenziato come certi atteggiamenti nascano dall’anestesia del desiderio, dalla necessità di riempire un senso di mancanza con esperienze forti. In questo quadro, la bruciatura solare diventa una sorta di “contenitore sostitutivo”: segna il corpo e ricorda a chi la mostra e a chi la osserva che esiste, che è visibile.
Dietro la moda, fragilità profonde
Lo psicologo cosentino Marco Piccolo sottolinea altri aspetti che emergono osservando il fenomeno:
-Il corpo come messaggio inconscio: chi partecipa al Sunburn Challenge potrebbe percepire il proprio corpo non come parte integrante del sé, ma come un oggetto separato su cui esercitare potere. Una frattura che affonda le radici in rapporti di attaccamento non sicuri, fino a trasformarsi in un “attacco inconscio” a chi ha dato un corpo ma non amore.
-Esibizionismo e protesta: la scottatura deve essere visibile, quasi a sfidare non più il “Super-io morale” di freudiana memoria, ma quello che Piccolo definisce “Super-io medico”. Dopo la pandemia, il nuovo precetto sociale dominante non è tanto “non peccare” ma “proteggi la tua salute”: la ferita diventa allora un atto di ribellione.
-Dinamiche femminili transgenerazionali: il fenomeno riguarda soprattutto le ragazze. Oggi molte madri mantengono comportamenti tipici dell’adolescenza, come la ricerca di approvazione fisica o la competizione implicita con le figlie. In questo contesto, la Sunburn Challenge può diventare un modo per cercare attenzione, riconoscimento o per distinguersi dalla madre.
Un segno che lascia il vuoto
Il segno dell’abbronzatura estrema, che dura pochi giorni, rischia di trasformarsi in simbolo di un vuoto più profondo. La psicologia psicodinamica, spiega Piccolo, può aiutare a leggere questi gesti e a comprenderne il significato nascosto: “Se questo è l’unico modo che trovi per sentirti viva, cosa ti è stato tolto – o mai dato – che ti permetta di sentirti viva senza dover soffrire?”.
Una domanda che va ben oltre una moda social, toccando corde delicate della crescita, del rapporto con il corpo e della salute psicologica delle nuove generazioni.
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