
Non riesce a darsi pace Immacolata Guzzo, la madre di Pino Loria, scomparso misteriosamente all’età di 26 anni in un pomeriggio del 3 settembre 2005. Vent’anni di dolore, di trepidazione, di sudore di madre. Vent’anni di attesa senza risposte. Dopo quel maledetto 3 settembre 2005, Immacolata Guzzo le ha tentate tutte per sapere dove fosse finito suo figlio.
Aveva fatto finanche affiggere anche locandine a Crotone, nel circondario, dopo che s’era diffusa voce che «qualcuno l’avesse visto alla Stazione Fs di Crotone». Donna-coraggio, la signora Guzzo ha telefonato più volte in tribunale, al Comando dei carabinieri di Cosenza, dappertutto. Si è rivolta anche al magistrato Nicola Gratteri, all’epoca dei fatti procuratore della Repubblica di Catanzaro. Non si è arresa neppure per un istante Immacolata Guzzo. Ha interloquito con “Chi l’ha visto?”, ascoltato e informato i giornalisti ma di Pino mai una certezza. Solo tanto mistero.
Poi la rivelazione amara di un pentito, secondo cui il ragazzo sarebbe stato ucciso e abbandonato in una boscaglia della Sila. Nient’altro.

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