
Sono centinaia le cattedre rimaste vacanti tra rinunce, mancate prese di servizio e posti emersi solamente in un secondo momento a seguito di ulteriori verifiche. Anche le scuole del Cosentino, come del resto d’Italia, devono fare i conti con le sedi ancora libere in seguito al primo bollettino, anche perché sopraggiunte e quindi non assegnate sinora. Una situazione fisiologica, comune a tutti gli Uffici scolastici provinciali, che però obbliga a procedere con almeno un secondo bollettino (lo scorso anno siamo andati ben oltre la decina, con incarichi affidati sino alla primavera).
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