Firmeranno il contratto della vita dopo quasi venticinque anni di precariato a Cosenza. Sono convocati stamattina nel salone dell'Istituto “Monaco” di viale Parco Giacomo Mancini i lavoratori socialmente utili della scuola.
Una prima trance sceglierà la sede di servizio stamattina, gli altri sono rimandati a venerdì. È un esercito di oltre cinquecento persone quello che si appresta a firmare un contratto con lo Stato e a godere dei diritti - e fors'anche della dignità - dei lavoratori. Che i diritti, per loro, finora erano solo un'utopia, un sogno, una speranza. Hanno tirato avanti per venticinque anni - la loro avventura è partita nel 1995 - e a parte i primi due passati alle dipendenze dei Comuni il seguito è caratterizzato da contratti annuali con ditte private - e a sentire i loro racconti - con stipendi di circa mille euro (senza il pagamento dei contributi: «Una sorta di lavoro nero legalizzato», dicono).
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