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Cosenza, produzioni doc a rischio crac

Gli aumenti di gas, luce e benzina provocano incertezza nel settore

La crisi del gas rischia di abbattersi anche sul ricco mercato del vino doc nel Cosentino

La guerra screpola le cicatrici ancora vive nei fianchi di questo nostro mondo sconvolto e sottosopra dopo due anni di pandemia. Da giorni viviamo in una terra sospesa tra minacce nucleari e l’incubo di una povertà che non è solo più una possibilità all’interno di un algoritmo finanziario inquieto. Gli aumenti record di gas, luce e benzina e la crisi delle produzioni, rischiano di trascinare il Sud del Sud dell’Italia in una vertigine di paura. Le attività di piccole e medie imprese da settimane si muovono contromano all’interno dei diagrammi che descrivono gli impulsi indotti da un mercato nuovamente impregnato di negatività. E non sono solo i rincari a condizionare le vendite ma c’è una commercializzazione che risente della paralisi delle materie prime che condiziona il futuro stesso delle aziende. Nel Cosentino si registrano le prime difficoltà già evidenti nel settore delle trasformazioni dell’agroindustria, una delle quote più importanti del comparto produttivo regionale. Maggiormente in difficoltà potrebbero ben presto trovarsi le aziende vitivinicole e quelle che producono conserve alimentari che utilizzano bottiglie e vasetti per la commercializzazione dei prodotti. Il presidente della sezione cosentina di Cna, Francesco Citino, parla della sofferenza delle aziende. «Il problema di approvvigionamento riguarda tutti i settori, ma soprattutto quello del vetro. Le tempistiche sono triplicate per carenza di materie prime e forte domanda. È allarme anche tra gli stessi fornitori: da qualche mese vi è stata una escalation senza fine del prezzo con un incremento che sfiora l’80% in più sul listino base. Ciò significa che ci saranno grossi problemi, anche per imbottigliare una semplice bottiglia di vino oppure per i prodotti a lunga conservazione tipo sott’olii e conserve. A questo punto proponiamo un ritorno al passato quando eravamo bambini con il vetro vuoto a rendere. Si porta indietro la bottiglia vuota per averne una piena. ai nostri tempi era una pratica che funzionava. Può servire anche adesso per contenere i costi».

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