Il sindaco si vorrebbe dimettere ma la giunta è la maggioranza sono contrari. Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei gruppi d'opposizione del consiglio comunale di Trebisacce.
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Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco Mundo e il vicesindaco Castrovillari non possono lasciarci indifferenti. Abbiamo atteso in silenzio, con delicatezza, per garbo istituzionale, le dimissioni di tutta la maggioranza. Per come abbiamo appreso dalla stampa, peraltro, questa è l’intenzione del primo cittadino, anche per ragioni di opportunità giudiziaria. Con le dimissioni, infatti, il sindaco otterrebbe sicuramente la revoca degli arresti domiciliari.
La giunta, tuttavia , non vuole abbandonare la comodità delle proprie poltrone. Un esecutivo che ha la responsabilità politica di aver avallato le condotte spregiudicate del sindaco, senza mai opporsi e che, oggi, non ha neppure il coraggio di assumersi la responsabilità morale delle dimissioni. Senza esprimere alcuna considerazione sulla dimensione processuale della vicenda, nel pieno rispetto del principio costituzionale della presunzione di innocenza, riteniamo comunque doveroso stigmatizzare delle condotte che hanno una grande rilevanza politica. È sufficiente leggere le intercettazioni telefoniche e gli atti del procedimento penale, apparsi sulla stampa, per rendersi conto dei modi e delle finalità dell’esecutivo guidato da Franco Mundo.
Assunzioni e incarichi agli amici e ai propri elettori in cambio di voti o sotto minaccia; utilizzo distorto di mezzi e uomini per scopi personali; falsità continua e sistematica in atti pubblici. La parabola di un sindaco che «ha dimostrato di non distinguere la sfera privata da quella pubblica»; un politico determinato a raggiungere «a tutti i costi l’obiettivo dell’elezione al consiglio regionale e, soprattutto, pronto a utilizzare «stabilmente mezzi e uomini per soddisfare esigenze personali (come partecipare a udienze penali o comprare un motorino)».
Trebisacce non può essere sottomessa ai deliri di onnipotenza di un esecutivo orientato unicamente a soddisfare i propri beceri interessi personali. A questo punto, dinanzi alla chiarezza e alla gravità dei fatti, attesa l’incapacità della maggioranza di assumersi le proprie responsabilità, chiediamo pubblicamente al sindaco e a tutta la maggioranza di rassegnare le proprie dimissioni per dignità personale e per rispetto dei cittadini. Siamo pronti ad organizzare una manifestazione popolare per indurre l’esecutivo ad adottare le proprie, doverose, dimissioni.
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