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Cosenza: congresso Pd, la posizione di Tursi al vaglio dei garanti

Ieri sera si è riunita la commissione nazionale per stabilire le tappe dell’assemblea destinata a slittare ancora una volta

Freme Rosi Caligiuri. Da giovane esponente del Pd e in predicato di vestire i panni di segretario cittadino del partito, anche lei è rimasta impigliata nella rete dei ricorsi presentati dagli aspiranti alla Federazione bruzia, che adesso sono in attesa di una decisione da parte della commissione di garanzia, riunita ieri sera nella capitale.
Fin quando non si sblocca questa vicenda, pertanto, la Caligiuri dovrà aspettare ancora del tempo prima di guidare i democrat in riva al Crati, in quanto unica pretendente a quel ruolo dopo il passo indietro praticato dall’allora sfidante Giulio Palma, pronto, però, a coadiuvare la stessa Caligiuri in qualità di presidente del Pd locale. Sullo sfondo, dunque, il congresso del Partito democratico, che potrebbe subire il terzo rinvio nell’arco di poche settimane, proprio perché non si è riusciti a chiudere su una candidatura unitaria, come, invece, speravano i maggiorenti del Pd, intenti a seguire, pure per il futuro, la strada della compattezza, sulla scia di quanto avvenuto in ambito regionale attraverso l’investitura di Nicola Irto.
A Cosenza resta in piedi la corsa a due, tra il sub-commissario, Maria Locanto, e il presidente di Controcorrente, Antonio Tursi, ieri sera sentito telefonicamente dall’organismo di garanzia in merito a un ricorso portato avanti da alcuni esponenti bruzi del Pd, basato sull’appoggio del movimento di Tursi alle scorse amministrative a Bianca Rende, in contrapposizione alla discesa in campo del socialista Franz Caruso, poi diventato sindaco.

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