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Rende, la fuga in avanti di Talarico spacca il fronte anti-Manna

Scarsa partecipazione all’assemblea e opposizioni assenti, ma il consigliere di minoranza esulta: «Abbiamo rotto il silenzio»

«Abbiamo rotto il silenzio». Parole chiare, inequivocabili. Mimmo Talarico, consigliere comunale, martedì sera ha voluto discutere pubblicamente, in piazza, di quel che sta accadendo in città. Non tanto – o non solo – per attaccare politicamente gli avversari. Nello specifico Manna e gli attuali amministratori. Ma per «difendere la città». Capire, decidere, posizionarsi. E guardare in prospettiva, ovviamente.
Ha fatto discutere l’assemblea pubblica. Più di qualcuno ha puntato il dito per la «poca partecipazione» del popolo, della gente. Tralasciando numeri e considerazioni di parte, però, quello che invece è emerso è un dato politico non secondario: all’assemblea pubblica promossa da Attiva Rende i veri assenti sono stati i colleghi di Talarico e le opposizioni. Sia quelle istituzionali sia quelle che, un giorno sì e l’altro pure, sono schierati contro l’attuale governo cittadino. Ad esclusione del consigliere Michele Morrone, che non è intervenuto ma almeno ha presenziato, dov’erano e dove sono tutti gli altri consiglieri e tutte quelle associazioni che hanno chiesto le dimissioni di Manna e compagni? Francesco Beltrano, Luciano Bonanno, Andrea Cuzzocrea, Massimiliano De Rose, Enrico Francesco Monaco, Sandro Principe e Annarita Pulicani – insieme a Talarico e Morrone – lo scorso primo settembre, due settimane prima, hanno firmato un documento inviato alla stampa. Molto duro, per carità. E pure diretto.

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