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Rende, contestata la procedura del Psc. Già programmato il ricorso al Tar

Pronti alle barricate numerosi consiglieri comunali e associazioni politiche. Indetta una conferenza stampa nella Biblioteca di Quattromiglia

"Annunciamo di proporre, avverso la delibera di adozione del Psc, ricorso al Tar Calabria per irregolarità nella procedura e per evidenti vizi di merito del contenuto del progetto di Piano strutturale comunale. Di tutta la vicenda informeremo le competenti autorità, per verificare se sono stati commessi atti amministrativi non corretti sotto altri profili. Comunichiamo ai cittadini interessati la nostra disponibilità a sostenerli, in attesa dell’annullamento della delibera di adozione del Psc, per predisporre idonee osservazioni per tutelare i legittimi interessi dei cittadini più deboli».
Le associazioni e i consiglieri comunali di AttivaRende, Federazione Riformista di Rende, Italia del Meridione di Rende, Laboratorio Politico “Carlo Rosselli”, Luciano Bonanno, capogruppo Pd in Consiglio comunale, Francesco Beltrano, consigliere comunale, Sandro Principe, Capogruppo Federazione Riformista di Rende, Anna Rita Pulicani, capogruppo Rende al Centro, Luigi Superbo, consigliere comunale e Mimmo Talarico, capogruppo AttivaRende, al fine di argomentare e documentare (anche dal punto di vista tecnico) a beneficio dei cittadini, delle imprese e delle associazioni, «le ragioni per cui il nuovo Psc provoca danni ingenti alla città», hanno indetto una conferenza che avrà luogo giovedì 15 giugno alle ore 17 presso la Biblioteca civica di Quattromiglia. Ciò che è successo nell’ultima riunione del Consiglio comunale di Rende ha dell’incredibile. In soli cinque minuti, il civico consesso iniziato alle 9 in punto, puntualità mai verificatasi durante la gestione Morrone-Manna, ha approvato due punti all’Ordine del giorno deliberato l’inversione dell’Ordine del giorno per portare la discussione del Psc al terzo punto dall’ottavo in calendario ed approvato nei successivi 6 minuti e 50 secondi il predetto Psc, senza il parere della commissione competente e senza che in aula si fosse proceduto all’illustrazione dello strumento urbanistico con apposita relazione».

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