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Agenda Urbana, a Rende parte lo sprint: tre mesi per spendere i fondi

Si tratta di poco meno di 17 milioni di euro a disposizione del Municipio

Qual è lo stato di attuazione di Agenda Urbana? Il tempo per utilizzare le risorse a disposizione è quasi in scadenza. Entro gli ultimi mesi del 2023, obbligatoriamente, vanno completate opere e progetti. Rende com’è messa? Il Comune è in grado di completare gli iter procedurali e scongiurare il rischio di penalizzanti ritardi? L’ultimo incontro ufficiale è avvenuto in Regione, tra i sindaci ed i tecnici, a gennaio dello scorso anno. Nello specifico, Rende ha inteso procedere con la realizzazione dei servizi smart cities e del progetto di efficentamento energetico dell’illuminazione pubblica: «Pensare all’area urbana non significa perdere occasioni, ma, piuttosto, moltiplicarle in termini di crescita economica, sviluppo e sostenibilità. Bisogna partire dalla mobilità collegando i territori attraverso una rete di trasporti smart: pensiamo alla nostra zona industriale, al polo universitario, ai centri storici», hanno avuto modo di annunciare gli amministratori in quei giorni. Quasi 17 milioni di euro: questa la cifra economica a disposizione. Per cosa? «La concretizzazione del progetto della ciclovia che unirà Viale Mancini e Viale Principe grazie al ripristino del vecchio ponte ferroviario», è certamente parte rilevante, all’interno dell’Agenda Urbana, del progetto integrato per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia delle infrastrutture di rete e dei servizi pubblici dell’area urbana. Ma non solo. Il cronoprogramma o, meglio dire, le idee e le proposte degli ex amministratori hanno riguardato «l’intervento che contribuirà al miglioramento delle prestazioni ambientali, in termini di riduzione della produzione di CO2 e di miglioramento complessivo dell’ecosistema, anche in sinergia con l’intervento sull’infrastruttura di mobilità sostenibile finalizzato alla riattivazione e alla ri-funzionalizzazione dei servizi connessi con l’attuale sistema ettometrico – scala mobile e ascensore – che costituiscono il punto di accesso al centro storico, oltre che con gli interventi sui principali edifici di proprietà».

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