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Tagli alla scuola, la Provincia di Cosenza resiste

Inviate a Catanzaro le controdeduzioni rispetto alle osservazioni dell’Ufficio Istruzione della Regione

La Provincia di Cosenza sta per attraversare le dune di un dimensionamento scolastico complicato che, comunque andrà a finire, genererà disuguaglianze sociali rispetto al resto d’Italia. Roma ha imposto alla Calabria la rinuncia a 79 presidenze e la Regione ha ordinato il taglio di 29 autonomie nel Cosentino. Una selezione che ha dovuto affrontare le tante criticità di un territorio enorme tra le proteste di sindaci, presidi, studenti e sindacalisti. E dopo l’approvazione della delibera del Consiglio sono arrivati i rilievi della Regione. Una serie di contestazioni sulle scelte operate e sui metodi adottati per la redazione della nuova mappa della scuola nel Cosentino. Osservazioni e rilievi che osservazioni che il dirigente del settore Istruzione e Diritto allo studio di Catanzaro aveva inviato alla Provincia. Ma da Cosenza, nei giorni scorsi, la presidente, Rosaria Succurro, il dirigente d’area, Giovanni De Rose e il funzionario addetto, Francesco Falcone, hanno redatto e inviato alla Regione un fitto elenco di controdeduzioni, di spiegazioni di ciascuna delle scelte che era sembrata non aderente, in tutto o in parte, alle linee guida regionali. Ma, in fondo, è il metodo che marca le differenze tra le due concezioni di dimensionamento.

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