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Elezioni a Corigliano Rossano, il partito di Calenda rischia di restare fuori dai giochi

Azione fa i conti con una singolare frattura interna e un possibile commissariamento. Il gruppo che fa capo a Francesco Madeo simpatizza coi dem

Ci sarà un terzo polo che si presenterà alle elezioni di primavera per l’elezione del nuovo consiglio comunale e del sindaco della città di Corigliano Rossano? Se lo chiedono molti osservatori politici nel notare, quando mancano pochi mesi all’appuntamento elettorale, che il partito di Calenda, è ancora fermo al palo per quanto riguarda la sua adesione ad uno dei due principali schieramenti politici, quello di centrodestra e quello di centrosinistra.
In casa Azione, che a livello locale rappresenta il gruppo consiliare più consistente presente nel consiglio comunale ausonico-bizantino, il tipo di collocazione del partito come terzo polo viene categoricamente escluso, non ritenendo che ci siano le condizioni ed i tempi per potere ripetere la stessa posizione assunta a livello nazionale.
Ciò comporta che il partito continuerà a rimanere isolato con la possibilità di lasciare campo libero agli altri due schieramenti. Ma quale organismo deciderà la linea del partito a livello locale se da più settori all’interno della forza politica di centro non si riconoscerebbe il ruolo e l’autorevolezza del direttivo ancora in piedi? Per questo, sembrerebbe che gli attuali dirigenti locali, di fronte al disconoscimento del ruolo del direttivo, chiederebbero la convocazione del congresso locale per l’elezione del nuovo organismo.

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