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Mattarella torna in Calabria, sarà nel Cosentino il 30 aprile

Dovrebbe visitare la Gias di Mongrassano, che opera nel settore degli alimenti surgelati, e a Castrovillari l'Assolac-Granarolo, che si occupa di raccolta e commercializzazione del latte vaccino. Previsti anche incontri istituzionali

Il presidente della Repubblica, Sergio, Mattarella sarà in Calabria il 30 aprile. Lo si apprende mentre il capo dello Stato si trova in Africa: ieri una lunga giornata di incontri ad Abidjan in Costa d’Avorio, oggi è in Ghana. Mattarella visiterà, alla vigilia della Festa dei lavoratori del primo maggio, due stabilimenti produttivi della provincia di Cosenza. Una notizia accolta con grande soddisfazione in Calabria. Il presidente della Repubblica dovrebbe visitare la Gias di Mongrassano, che opera nel settore degli alimenti surgelati, e a Castrovillari  la Granarolo, che si occupa di raccolta e commercializzazione del latte vaccino. Previsti anche incontri istituzionali con il governatore Roberto Occhiuto, la presidente della Provincia Rosaria Succurro e la Prefetta Vittoria Ciaramella. Lo scorso anno il Capo dello Stato si era recato, proprio in occasione della Festa dei lavoratori, nel distretto meccatronico di Reggio Emilia. Domani, intanto, ci sarà un primo briefing in Prefettura a Cosenza per varare nel dettaglio il piano legato alla visita del presidente della Repubblica, predisponendo ufficialmente gli incontri e gli adeguati servizi di sicurezza.

Mattarella è stato in Calabria l’ultima volta nel febbraio 2023, nei giorni immediatamente successivi al tragico naufragio di Cutro. Mentre divampavano le polemiche, soprattutto nei confronti del governo, rappresentò l’intero comune sentire del Paese rendendo omaggio alle salme dei migranti che persero la vita nel naufragio, sistemate al PalaMilone, e fermandosi a lungo con i familiari delle vittime, a cui promise sostegno.

Intanto le visite di Stato in Africa. Sergio Mattarella esce preoccupato, e non lo nasconde, dopo un lungo colloquio con il presidente ivoriano Alassane Ouattara, politico africano esperto e con solide radici occidentali, con il quale ha a lungo analizzato la crisi israelo-palestinese ed è stato informato delle pesanti ripercussioni che sta avendo nel continente, dove crescono i sentimenti anti-israeliani.

Ne esce un allarme condiviso che il presidente della Repubblica esplicita con chiarezza, senza nascondere quanto l’immagine di Israele sia pericolosamente ad un bivio. Il capo dello Stato ha condannato ancora una volta gli orrori compiuti da Hamas in territorio israeliano, ma aggiunge una sottolineatura che ben rende quanto ormai il governo israeliano sia richiamato dal mondo occidentale ad un comportamento diverso rispetto alla popolazione palestinese: si tratta, aggiunge parlando proprio di quanto accade a Gaza da mesi, di «una condizione che rischia di creare ostacoli anziché agevolare la prospettiva di sicurezza di Israele e la possibilità di costruire uno stato palestinese, per cui resta solo una soluzione, quella dei “due popoli due stati”».

Per la prima volta la moral suasion mattarelliana giunge fino a suggerire ad Israele una riflessione rapida perché il confine tra difesa della propria sicurezza o autodistruzione per eccesso di reazione è stato raggiunto. Ma, al di la del focus sulle crisi internazionali, la prima visita di un presidente italiano in Costa d’Avorio è stata accolta dal Paese dell’Africa occidentale con interesse ed amicizia. Colta come un segnale di «attenzione» da uno Stato che esprime una democrazia stabile ed un’economia dinamica.

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