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Il profumo della Calabria nei dolci... mondiali. Ai fornelli la food influencer Marina Summa

Campionessa iridata di Tiramisù 2022, è piemontese ma suo nonno paterno Mario era di Petilia Policastro e quello materno Filippo di Amendolara

«Impasto da quando ero piccola. Grembiule allacciato, mani in pasta e tanta allegria, voglia di scoprire gli ingredienti, vedere come poterli amalgamare ed esplorare sapori sconosciuti. Mi piace sapere da dove parto e dove mi porteranno i miei passi. Questo amore per il food è merito delle mie nonne, che mi hanno insegnato le ricette della loro tradizione: pomeriggi a preparare leccornie da mangiare in famiglia nelle occasioni importanti. Crescendo, le ho rivisitate con rispetto: mi hanno trasportato in un mondo che non smette mai di stupirmi. Con la mia nonna paterna Giovanna mi cimento coi dolci, specie quelli della Calabria. È nata in Puglia, ma praticamente è diventata calabrese per le squisitezze regionali che prepara da anni. Ha imparato le ricette della Calabria da sua suocera, la mia bisnonna Isabella, come la pitta ’nchiusa. Per la parte salata, essenziale quanto mi ha tramandato la mia nonna materna Santina, che era di origini venete. Ho quindi nelle mani e nel cuore una grande eredità che cerco di portare avanti, rispettando sì la tradizione ma sperimentando per intraprendere strade nuove, sempre deliziose. Lato paterno sono l’unica nipote che conosce bene le ricette tipiche della Calabria e che le prepara. Che bella responsabilità!». Parla con voce pacata Marina Summa, 19enne di Cerano (Novara), food influencer e campionessa del mondo di Tiramisù creativo 2022.
Le sue specialità sono i dolci. Questa sua passione l’ha portata a iscriversi, lo scorso anno, al Tiramisù World Cup, evento che si svolge a Treviso e richiama pasticceri ed esperti mondiali. Il fondatore di questa competizione “dolcissima” è Francesco Redi, originario di Melicucco (Reggio Calabria), dove ha vissuto fino all’età di sei anni, per poi trasferirsi a Treviso con la sua famiglia. «Uno dei requisiti fondamentali della prova creativa – c’è anche la categoria “classica” – è di non stravolgere la tradizione, ma rispettarla. Ho deciso di unire due grandi dolci della tradizione italiana: il tiramisù e il cannolo siciliano, fondendo così Nord e Sud. Tra l’altro sono i miei due dolci preferiti. Quando mi hanno proclamato vincitrice sono rimasta sorpresa. C’è voluto un po’ per riprendermi. È stato bellissimo», racconta Marina. Spopola sui social, dove condivide ricette e viaggi nel mondo del gusto: foto di delizie che fanno venire il languorino in bocca e mostrano quanto lavoro, tecnica e preparazione c’è dietro ogni suo dessert che cattura anche per l’estetica e l’originalità.
Da pochi giorni s’è celebrata la giornata internazionale dedicata al dolce al cucchiaio più amato nel mondo e Marina ne ha proposto una versione creativa che ha conquistato i palati, anche quelli più restii ai cambiamenti. «Ho rivisitato la pitta ’nchiusa calabrese, ma continuo a prepararla anche nella versione classica con mia nonna Giovanna che la fa da cinquant’anni per la sua famiglia. Gliel’ha insegnata sua suocera, la mia bisnonna calabrese Isabella. Mi racconta sempre che le pitte venivano preparate di notte, quando i bambini dormivano e non si potevano disturbare. Venivano preparate in grosse quantità e cotte nel forno a legna. È un dolce secco, semplice ma profumatissimo, che mi emoziona ogni volta che lo assaggio. È una ricetta che, con me, è tramandata da quattro generazioni».
Nel suo racconto c’è posto per i nonni calabresi: Mario, quello paterno, era di Petilia Policastro (Crotone); Filippo, nonno materno, è di Amendolara (Cosenza). «Sono emigrati al Nord. Qui sono nati i miei genitori. Abito in provincia di Novara, ma non c’è estate che non trascorra in Calabria». E mentre pubblica video di ricette e racimola migliaia di like sui suoi profili social, resta coi piedi ben piantati a terra. La vittoria al concorso mondiale – è la più giovane vincitrice – non le ha fatto montare la testa, ma rafforzato in lei l’idea di continuare sulla strada della pasticceria creativa.
«Vorrei aprire un’attività o una Iad nel settore alimentare per preparare le mie torte in casa e venderle. Oppure continuare gli studi. Nella vita c’è sempre bisogno di un piano B», dice Marina. È pragmatica, sa che gli ingredienti per realizzare i sogni sono la preparazione, l’esperienza, il talento, la curiosità, la voglia di mettersi alla prova. Così, ogni mattina da Cerano va a Milano per frequentare il corso di formazione superiore in pasticceria, che si concluderà con uno stage. «Ho frequentato la scuola professionale di pasticceria e panetteria, Fondazione “Luigi Clerici” di Vigevano. Al terzo anno dovevamo portare una tesina. Sono tornata alle origini, le mie. Ho scritto la tesina sulla Calabria, dal titolo emblematico “La Calabria e i suoi sapori”. Ho chiesto informazioni ai miei nonni, ai miei parenti». Per Marina è stata un’occasione per imparare cose nuove della Calabria, riavvolgere il nastro delle emozioni, rintracciare la genesi di preparazioni che mescolano la semplicità alla bontà di materie eccezionali. «Un viaggio alla ricerca del gusto calabrese, delle eccellenze gastronomiche e paesaggistiche di questa terra, delle nozioni per le ricette che segnano rituali e feste comandate, oltre a celebrare la bellezza, l’ospitalità, la convivialità di ogni giorno», chiosa Marina.
A ottobre, questa talentuosa ragazza sarà a Treviso e farà parte della giuria del Tiramisù World Cup, dove l’anno scorso ha vinto col suo tiramisù creativo al cannolo siciliano. Da allora, collaborazioni con diversi Brand e articoli su importanti riviste di settore. E il meglio deve ancora venire

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